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Il Provocatore: “Europa League, una zavorra per tre. Il Crotone da solo…”

10.05.2017 | 23:00

Il calcio, si sa, non è una scienza esatta. A volte però 2+2 può fare 4 anche in questo magnifico circo. Il nostro Jody Colletti, all’interno di questo spazio, prova a tratteggiare scenari di vario tipo, ma sempre al limite della provocazionePensieri in libertà.

 

Si scansi chi può, il temutissimo sesto posto da evitare come la peste. Se vale l’assunto che tre indizi fanno una prova, in questo caso siamo andati ben oltre. Il riferimento è chiaramente al fatto che la sesta posizione quest’anno (grazie alla qualificazione diretta alle coppe europee, cioè via Serie A, delle due finaliste di Coppa Italia, Juve e Lazio) vale i preliminari di Europa League. Ben due: il primo a fine luglio, il playoff a metà agosto. Vacanze dimezzate, preparazione di molto anticipata con relative ripercussioni sul rendimento stagionale (basti pensare all’andamento di Samp e Sassuolo nei due ultimi campionati) e, nel caso delle due milanesi, anche la munifica tournée in Cina comprensibilmente voluta dalle nuove proprietà, in calendario proprio nella seconda parte di luglio e che – di conseguenza – salterebbe. Ecco gli ingredienti dell’ultimo misfatto all’italiana, che, di certo inconsciamente, sta macchiando questo finale di stagione, apparentemente in barba ai più elementari principi di competitività e ambizione.

Giusto per farci un’idea della portata del fenomeno, andiamo a riepilogare lo score di periodo delle tre squadre in “lotta”. Il Milan, nelle cui mani è attualmente riposta la patata bollente, alla luce delle 3 lunghezze di vantaggio su Fiorentina e Inter, nelle ultime 5 partite ha totalizzato 5 punti (successo contro il Palermo, pareggio nel derby e con il Crotone, sconfitte con Roma e Empoli). Tanti quanti ne ha raggranellati la Viola (successo contro l’Inter, pareggi con Sassuolo e Sampdoria, inopinati ko con Empoli e Palermo). Nerazzurri ancor più disastrosi, con 1 solo punto nel periodo di riferimento (sconfitte con Genoa, Napoli, Fiorentina, Crotone e pareggio nella stracittadina col Milan) al pari del già retrocesso Pescara. Anche per questo, al di là delle mosse sul futuro in chiave Fiorentina, Stefano Pioli ha pagato con l’esonero. Ad ogni modo, facendo la somma se ne ricava che le tre “duellanti” hanno messo assieme 11 punti nelle ultime 15 partite, disputate nel complesso. Ebbene, il Crotone terzultimo 11 punti li ha fatti da solo, in 5 gare. Il quadro della disperazione è completo.

Ora, premesso che:

– nessuno ovviamente pensa alla malafede dei calciatori in questione;

– abbiamo memorizzato appieno il leitmotiv relativo alla “scomodità” dell’Europa League: competizione, lunga, dispendiosa, infinitamente meno remunerativa della Champions e che per giunta si gioca al giovedì, con gli impegni di campionato alle porte;

– albo d’oro alla mano, è acclarata l’allergia progressivamente sviluppatasi in seno alle italiane: 8 Coppe Uefa vinte dal 1989 al 1999, con quattro derby in finale, zero (sic!) nel nuovo millennio.

Tutto ciò considerato, e ribadito che motiviamo la corsa del gambero in atto con dei condizionamenti inconsci, sorge spontanea una domanda. Dato che viene reputata una zavorra, Milan, Inter e Fiorentina non farebbero meglio a rinunciare immediatamente, già in questi giorni, alla partecipazione ai preliminari della prossima Europa League? Sì, le maglie normative lo consentirebbero. Lo dice chiaramente il regolamento dell’edizione 2017-18, reperibile sul sito ufficiale dell’Uefa, all’articolo 4.04: “Se un club rinuncia a partecipare alla competizione, pur essendosi qualificato per meriti sportivi e avendo ottenuto la Licenza dai propri organi federali, nessun altro club della stessa Federazione sarà inserito al suo posto. La lista delle squadre partecipanti sarà ricompilata di conseguenza. Inoltre, in tal caso, il coefficiente della Federazione coinvolta sarà ricalcolato in aderenza a quanto previsto dall’allegato D”.

In soldoni, perderemmo un posto in EL, ma potrebbe ugualmente succedere sul campo, e qualcosa in termini di ranking (comunque l’anno prossimo riavremo i 4 slot in Champions). Sarebbe spiacevole, un vulnus all’immagine dell’Italia, ma perlomeno si metterebbe fine a questa asta al ribasso che francamente scontenta quasi tutti. In primis i tifosi di Milan, Inter e Fiorentina, non certo le ultime arrivate del nostro calcio. Supporters che magari si sobbarcano ancora trasferte per sostenere i propri beniamini, a dispetto della stagione deficitaria, e che vengono ripagati con prestazioni da incubo ed esposizione al pubblico ludibrio social. No, non meritano lo sberleffo di chi da settimane scommette sulle doppie chance (1X, X2) avverse alle tre contendenti e, con regolarità – taac! – si presenta alla cassa. Vedremo se il ribaltone in casa Inter darà lo scossone auspicato da Suning, sarebbe già qualcosa.

 

Jody Colletti