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Pradè saluta la Samp: “Ilicic il rimpianto più grande, auguro il meglio a Sabatini. Su Viviano e Jankto…”

22.06.2018 | 11:56

Daniele Pradè, nuovo responsabile dell’area tecnica dell’Udinese, ha voluto salutare la Sampdoria in una conferenza convocata al centro sportivo di Bogliasco. Il dirigente ha ripercorso la sua esperienza in blucerchiato, svelando qualche retroscena sul mercato. Ecco le sue dichiarazioni: “Mi sembrava doveroso salutare voi e tutto il popolo blucerchiato. Vorrei ringraziare fortemente il presidente Ferrero da cui mi separerò dal profilo professionale ma non da quello umano. Vorrei ringraziare la società che mi ha supportato. Quando uno va via c’è sempre un po’ di malinconia, lasciare la Sampdoria non è facile. Lasciare la Samp è una scelta difficile perchè quando entri a Marassi e capisci tante cose. La Gradinata Sud è incredibile, quest’anno lo stadio ci ha portato il campionato. Se noi avessimo giocato in trasferta la metà di come abbiamo giocato a Marassi, oggi saremmo stati in Europa League e staremmo pensando alla Champions. Il mio lavoro è fatto di cambiamenti, un lavoro che è fatto sulle idee, sulla fantasia e quello che mi ha proposto il presidente Pozzo è questo. E’ stato un rapporto schietto anche con voi e perciò rimarremo grandi amici. Motivi dell’addio? Diciamo che sinceramente è stato un insieme di cose. Questa è una società strutturata in una certa maniera, che funziona bene ed è giusto che sia così. Io, personalmente, avevo voglia di altre cose. Non c’è un minimo contrasto. Prospettive all’Udinese? E’ come uno è abituato a fare la tua professione. Non tutte le cose sono uguali. Io mi reputo una persona che vive molto di fantasia, di estro. Mi piace anche determinare alcune scelte. Non che qui non sono riuscite a farlo ma qui era un comparto. Forse non mi sono trovato all’interno di questo ma per mia colpa. Le cose sono sempre state fatte bene. L’allenatore è una persona seria, è un professionista valido ma anche un uomo leale. Tutti i calciatori che passano sotto le sue mani migliorano e possono andare in squadre migliori. La Sampdoria dai calciatori deve essere considerato come un bel punto di arrivo e non di partenza. Viviano? A quel punto le cose erano belle che decisa ma io sono un professionista e ho fatto il massimo. Fino all’arrivo di Sabatini ho operato per la Sampdoria e mi sembrava una cosa corretta. Consigli a Sabatini? Non posso dare certo un consiglio ad una persona che ha più esperienza di me. Walter è una persone preparata, gli auguro il meglio e di vincere un titolo. Avrà chiesto delle rassicurazioni e gli posso augurare di avere un rapporto lungo con la Sampdoria. Samp su Jankto? Con Walter abbiamo pranzato insieme lunedì, abbiamo pranzato con Osti, il presidente e Romei. Abbiamo fatto il passaggio di consegna. Spero che il presidente riesca a recuperare il rapporto con i tifosi. Questo è un augurio che gli faccio fortemente, l’empatia fra la società e i tifosi porta punti. Le cose che si stanno facendo alla Samp sono importanti. Bogliasco è un cantiere continuo. La Sampdoria fa i fatti. I cambiamenti, le strutture e le migliorie portano vantaggi. Rimpianti? Il mio più grande rimpianto è non esser riuscito a porta Ilicic per varie situazioni continenti. Le soddisfazioni, posso dire che ho giocato quattro derby: tre li ho vinti e uno pareggiato. Ilicic? Lì era una situazione un po’ particolare. Ilicic voleva certezze dopo la Fiorentina, voleva sentirsi importante. Noi avevamo altre situazioni con altri giocatori. Europa League? Quello è un peccato. Avevamo fatto un gran girone di andata mentre nel ritorno non siamo stati all’altezza. Se posso dare un consiglio a Sabatini è lavorare sugli ultimi due mesi. Su questo ci lavorerà anche il mister, che è puntiglioso“.

Foto: sito ufficiale Samp