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Pirlo: “Ronaldo è un esempio, si allena come un ragazzino. Mi ispiro a Guardiola”

12.10.2020 | 17:20

In un’intervista rilasciata a Uefa.com,  Andrea Pirlo, tecnico della Juventus, ha parlato della sua nuova avventura su una panchina, iniziando la carriera da allenatore. Ha parlato delle sue ispirazioni e delle differenze che ci sono tra allenatore e calciatore.

Queste le sue parole: “Gli anni che sono stato fermo ho iniziato a studiare per fare l’allenatore. All’inizio così per caso, per curiosità e ho visto che questa passione cresceva giorno dopo giorno e quindi il passo per diventare allenatore è stato automatico. Da calciatore ho avuto la fortuna di avere grandissimi allenatori: da Lucescu che è stato il primo, passando per Lippi e Ancelotti, poi Conte e lo stesso Allegri. Ho avuto la fortuna di avere dei top mondiali e sono contento di aver lavorato con loro e ognuno di loro mi ha dato un pò della sua saggezza”.

Su Guardiola: “Pep Guardiola è un esempio per tutti, dimostra e ha dimostrato di essere il migliore o uno dei migliori fin da quando allenava le giovanili del Barcellona. Per un allenatore giovane che inizia ad allenare e ha voglia di proporre un calcio propositivo credo sia il modello da seguire. Poi ognuno ha le proprie idee che porta avanti però lui è un simbolo per tutto il movimento calcistico”.

La differenza tra allenare e giocare :“C’è sicuramente più stress in panchina, si vive la partita diversamente perchè non decidi tu l’andamento, come può essere invece sul campo, quando potevo decidere cosa fare con la palla. Da allenatore si può dare un consiglio, urlare se si sta facendo un movimento sbagliato, posso dirigere, ma poi sono i giocatori a interpretare il calcio. Fare l’allenatore è un po’ più difficile. Quando giocavo avevo un tipo di gioco che mi permetteva di decidere certe situazioni mentre adesso lo devo fare fuori dal rettangolo verde”.

Sulla Juventus: Abbiamo deciso di rinnovare qualcosa, i nuovi arrivati sono giocatori giovani e di grande qualità, che hanno prospettive di miglioramento. Quando finisce un ciclo è giusto ripartire con gente giovane. Siamo riusciti ad acquistare questi ragazzi e col tempo speriamo possano crescere e diventare grandi campioni come lo sono stati quelli di qualche anni fa e riaprire un ciclo, magari continuarlo. La Champions? Chiaro che è un obiettivo di una grande squadra. E’ una competizione in cui sono tutte forti, devi affrontare tutte con la massima attenzione ed entusiasmo. In Champions è molto dura, dipende anche dai momenti, dalla fortuna, da tanti fattori. Per me il periodo più difficile è quello di marzo, quando trovi squadre con preparazione diversa e lì devi essere anche fortunato nell’avere un sorteggio un po’ più abbordabile. In campionato è diverso, alla fine la costanza paga, in Champions basta una partita storta e puoi andare fuori. In campionato si può sempre recuperare un passo falso”.

Cristiano Ronaldo: Sono molto contento di lavorare con lui, è il simbolo del calcio mondiale e averlo tutti i giorni a disposizione, vederlo allenare, fa enormemente piacere a me e a tutta la squadra. Lavora a 35 anni come un ragazzino e ha ancora la stessa passione, è un esempio per tutti. Imparo anche io da lui ogni giorno, ci confrontiamo spesso, ci parliamo, ci miglioriamo se possibile. Sono entusiasta di averlo come giocatore e lui contento del rapporto che abbiamo”. 

Fonte Foto: Twitter Juventus