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Pioli: “Voci sulla panchina? Io alla porta non vedo nessuno, ricordiamoci da dove siamo partiti”

06.04.2017 | 19:17

Stefano Pioli, tecnico dell’Inter, ha rilasciato tra le altre queste dichiarazioni ai microfoni di  Top Calcio 24:  Sarei secondo in classifica se avessi preso la squadra dall’inizio? I calcoli così precisi non li ho fatti, ma la media punti è una cosa concreta. Il lavoro che stiamo facendo sta portando risultati. Veniamo purtroppo da un ko inatteso, ma dobbiamo reagire subito. Il nostro obiettivo è costruire per l’Inter un futuro sempre più importante. Le difficoltà, arrivando a stagione in corso, sono quelle di avere poco tempo, di dover trasmettere tutto in poco e di conoscere poco i giocatori a livello personale. Gagliardini? E’ un giocatore solido, che sa stare bene in campo, è stato un acquisto importante e lo sarà per il futuro dell’Inter, ma la squadra aveva fatto bene anche con Brozovic e Kondogbia,  l’importante è che la squadra abbia un’identità e grande spirito. La reazione di Gabigol al mio terzo cambio? Non ho visto e non mi interessa, non era contento nessuno della partita. Non è quello il problema, ma essere tutti disponibili per riprendere al meglio il cammino. Tanti nomi alla porta per la mia successione? Io intanto apro la porta, ma non vedo nessuno. Sono concentrato, motivato e sereno, mi piace l’ambiente. So anche che nella mia carriera mi sono sudato ogni passo e così continuerò a fare. Se mi sento allenatore da Inter? Si voglio che l’Inter per me sia un punto di partenza che può diventare un punto d’arrivo. Quanto manca per arrivare al top? Io credo che bisogna fare un passo alla volta, è giusto essere ambiziosi per proprietà e storia. Ma è anche vero che le prime tre sono sempre le stesse nelle ultime stagioni e qualcosa vorrà dire. Quello che possiamo fare è consolidare la nostra crescita per poi avvicinarci al massimo. Come valuto la stagione di Inzaghi alla Lazio? Sta facendo una grande stagione come la mia due anni fa, però mancano 8 partite, tante per tutti. Vedremo alla fine dove saremo noi e dove gli altri. Ci sono 7 squadre che lottano per le prime 5-6 posizioni, dobbiamo tenere duro. Per la Champions dobbiamo essere realisti, ma pensiamo a fare nostre queste 8 partite. Il sesto posto sarebbe un fallimento? Ricordiamoci quale era il punto di partenza. Ora rimaniamo concentrati, ma se manteniamo la media dei due punti a partita sarebbe un bel cammino. Il mercato? Ho la fortuna di condividere Appiano Gentile con la società e con la proprietà. Con Ausilio e Gardini parlo di quotidianità ma anche di futuro”.

Foto: Twitter Inter