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Petrachi: “Uno come me o si ama o si odia, non sono molto diplomatico”

17.11.2020 | 10:04

Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo della Roma, ha parlato in una lunga intervista al Corriere dello Sport. Queste alcune delle sue parole: “Cairo non voleva farmi andare via. Non ha mai accettato le mie dimissioni. Pallotta? Non c’è stata ma una comunicazione, l’ho sentito due volte per telefono. Baldini? Fu lui il primo a chiamarmi, ci conoscevamo da quando facevamo i calciatori. La preistoria. Io estroso, ma potente. Lui un po’ fighetta. Franco ha molto apprezzato il mio lavoro come direttore sportivo. Che dovevo fare? Ringiovanire la rosa, abbassare i costi e creare premesse per le plusvalenze. Ho fatto molte operazioni low cost. Quando presi Ibanez a gennaio io fui massacrato in società. Tutti arrabbiati, il primo Pallotta. Un’operazione a nove milioni più uno di bonus con pagherò a due anni. Conte lo conosco da tantissimo tempo, ma per Dzeko gli dissi “Non mi rompere i co***oni con Dzeko, non te lo do. Inutile che sbatti la testa al muro”. Fonseca? Non sono pentito per questa scelta, l’unica cosa per cui ci sono rimasto un po’ male è che non ha speso una parola per me dopo il mio allontanamento. Da gennaio in poi è partita una campagna contro di me. A Roma erano convinti di chiudere con Conte che veniva da una questione legale con il Chelsea. Io poi non sono un diplomatico, con le relazioni non ci so fare. Uno come me si odia o si ama.”

Foto: Roma Twitter uff