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Pablo Caceres, il Torino dopo il giro del Mondo in sei tappe

30.07.2012 | 13:25

 

Chi non segue con attenzione la Liga magari non l’avrà mai sentito. E’ questo il problema di chi non gioca nei top team: puoi avere molta qualità, ma se non vesti la maglia di Real Madrid o Barcellona difficilmente riuscirai a metterti in mostra. Lui ce l’ha fatta. Merito anche del suo ruolo. Perché di terzini sinistri ce ne sono, ma è difficile trovarne di valore. I granata ci sono invece riusciti…

Pablo Cáceres Rodríguez sarà il novo esterno difensivo del Torino. Ed i tifosi juventini stiano tranquilli: è solo omonimo del Martin bianconero. Di cui è connazionale: nasce infatti in Uruguay – precisamente a Montevideo – il 22 aprile 1985, e sin da piccolo mostra non solo di amare il calcio, ma anche di prediligere la fase difensiva. Tanto che quando entra nel settore giovanile del Danubio lo schierano subito quale terzino sinistro. E da quella fascia, anche a causa della statura (soli 172 centimetri, troppo basso per agire da centrale), non si muoverà più.

Dalla fascia no, ma per il mondo sì. Perché esordisce in prima squadra con La Franja nel 2005, salvo poi lasciare il suo Paese natale ed iniziare la sua vita da globetrotter del calcio. La prima scelta non è delle migliori: va in Olanda, al Twente, ma dopo un brevissimo periodo viene ceduto in Germania.

La maglia indossata dal 2006 al 2009 è quella del Duisburg, con cui Cáceres colleziona poche presenze (23 in tre stagioni) crescendo però tatticamente. Anche se non gli basta per la riconferma: nuovo cambio di nazione, stavolta in Cipro sponda Omonia Nicosia. Ma si ripete l’effetto-Twente: pochi mesi e poi l’addio.

O meglio, il ritorno a casa. Sei mesi nel Danubio, la squadra in cui è cresciuto e che gli ha dato la possibilità di sfondare. Dieci presenze, poi altro viaggio. Ma nello stesso continente: la destinazione è l’Argentina, la casacca indossata quella del Tigre. Dove trova la sua dimensione e diventa titolare inamovibile: 18 partite giocate e grande mano data agli Azules del Norte per conquistare la salvezza.

La conseguenza logica dovrebbe essere la riconferma. Ed invece Cáceres vola in Spagna ed atterra a Maiorca. Dove dimostra tutta la sua intelligenza tattica nonché la sua esplosività in fase di spinta. Sono 31 le presenze a fine stagione. Rinnovo automatico? Macché: viene lasciato libero ed il suo cartellino ritorna in mano ad un gruppo riconducibile ad una società sudamericana.

Che lo gira al Torino. Uruguay, Olanda, Germania, Cipro, Argentina, Spagna ed ora Italia. Dove il globetrotter cercherà di piantare le tende. Magari segnando il suo primo gol tra i professionisti. Non sarebbe male…