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DA OGGETTO MISTERIOSO A INTOCCABILE: ORA SUSO HA CONQUISTATO IL MILAN

21.11.2016 | 09:35

Suso Milan

“Se dovessi seganre una doppietta nel derby, tornerei a casa a piedi!”. Parlava così Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre, meglio noto come Suso, soltanto tre giorni prima del derby. E il fantasista spagnolo del Milan, quei due gol nella stracittadina milanese li ha realizzati per davvero. Prima al 42′, con il suo marchio di fabbrica: classico movimento a rientrare sul sinistro, tiro a giro sul palo lungo e palla che si insacca all’angolino imparabile per Handanovic; poi al 58′, ben imbeccato da Bacca in piena area di rigore, salta secco Miranda con un dribbling micidiale e incrocia di destro alle spalle del portiere nerazzurro. La sua doppietta alla fine non è valsa i tre punti, ma il numero 8 rossonero è di sicuro l’uomo copertina del 217° derby della Madonnina, nonostante la promessa non mantenuta: “La doppietta l’ho fatta, ma solo se avessimo vinto sarei tornato a casa a piedi! Abbiamo pareggiato quindi niente”, dirà a fine gara, stremato dopo aver macinato chilometri su chilometri nella fascia destra, facendo impazzire Ansaldi.

Eppure il nostro personaggio del giorno non è uno abituato a segnare valanghe di gol. Nasce a Cadice, città andalusa della Spagna, 19 novembre 1993. Da giovanissimo, Suso si forma calcisticamente nel Cádiz Club de Fútbol, dove resterà fino al 2010. Accostato fin da subito alle big di Spagna, come Barcellona e Real Madrid, viene acquistato dal Liverpool nell’estate del 2010, che la spunta sulla folta concorrenza per il gioiellino mancino. “Suso è un soprannome, chiamavano così anche mio padre. Mi ricordo quando avevo cinque o sei anni, uno dei miei compagni di squadra iniziò a chiamarmi Suso. Non so perché. Quando gli altri lo sentirono, iniziarono ad usarlo. Da allora è rimasto”, dirà lo soagnolo nella conferenza stampa di presentazione, portandosi dietro quel nomignolo per il proseguo della carriera. Dopo due anni nelle giovanili dei Reds, nel 2012 arriva il debutto in prima squadra, in Europa League contro lo Young Boys. Dopo una buona partenza e tante presenze, gli arrivi di Coutinho e Sturridge chiudono le porte del campo a Suso che, impiegato col contagocce dal tecnico Brendan Rodgers, decide di lasciare Anfield Road per trasferirsi in prestito all’Almeria, il 13 luglio 2013. In Andalusia, Suso si rende protagonista di una splendida annata, collezionando 35 presenze e mettendo a segno 3 reti. A fine stagione torna al Liverpool, ma ancora una volta la concorrenza spietata in attacco blocca sul nascere le grandi ambizioni del 20enne talento iberico. E proprio nella stagione 2014/15, dopo sei mesi con zero gettoni con la maglia dei Reds, il 17 gennaio 2015 il Milan si aggiudica Suso battendo la concorrenza di top club come Borussia Dortmund e Atletico Madrid. Il club rossonero ufficializza l’acquista del giocatore, in scadenza nell’estate 2015 con il Liverpool e non intenzionato a rinnovare il suo contratto, il 17 gennaio 2015. L’esordio con la maglia rossonera arriva dieci giorni più tardi, in occasione della partita di Coppa Italia persa contro la Lazio. Successivamente, il 4 aprile dello stesso anno, fa il suo debutto assoluto in Serie A, subentrando al posto di Alessio Cerci nella partita Palermo-Milan, finita 2-1 per i rossoneri. “Suso? È costato soltanto 200.000 euro. Ma il merito è soprattutto di Maiorino, mi ha fatto una testa terribile per prenderlo”, ha commentato l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, soltanto pochi giorni fa. Il primo anno con i diavoli si chiude con 8 presenze e nessun gol all’attivo. Il 4 gennaio 2016, un anno dopo il suo approdo in Italia, passa in prestito secco al Genoa. In Liguria il fantasista spagnolo si consacra definitivamente: nei 6 mesi con la maglia del grifone, colleziona 19 presenze impreziosite da 6 gol – uno più bello dell’altro – e 2 assist. Al termine della stagione, nell’estate 2016, torna alla base, al Milan. Il resto è storia recente. Le qualità di Suso hanno subito convinto il tecnico Montella a puntare su di lui, rendendolo un titolare inamovibile nello scacchiere tattico rossonero.  Nelle 13 apparizioni della stagione corrente, il classe ’93 di Cadice ha già realizzato 4 reti e sfornato 4 assist. Numeri importanti per un giocatore che non ha mai avuto la fama di goleador. “La mia crescita? Volevo una chance. Con Mihajlovic non ho giocato mai, sono andato a Genova per dimostrare di poter giocare qui al Milan. Montella è bravo, sta facendo tutto molto bene, le vinciamo quasi tutte, stiamo sulla strada giusta. Mi chiamano bambino? Lo fanno con tutto l’amore del mondo, va bene così”, dichiarerà Suso al termine del derby milanese, che lo ha visto protagonista con l’incredibile doppietta. Il Milan si gode il proprio fantasista, con la speranza che Suso faccia più frequentemente promesse come quella pronunciata prima del big match contro i cugini dell’Inter. Siamo sicuri che i tifosi del Milan apprezzerebbero.

Foto: Twitter Milan