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NIANE, L’IBRA SENEGALESE: UN DIAMANTE NELL’ATTACCO DEL METZ

18.10.2020 | 13:00

Come un Re Leone, ecco Ibrahima Niane: lo chiamano l’Ibra francese. Oltre al nome – quasi un omonimo – anche l’altezza e le sue movenze ricordano la stella svedese. Dal Senegal alla Francia, diventando un diamante – seppur giovane e ancora grezzo – della Ligue 1. Nato a M’bour, alle porte di Dakar, l’11 marzo del 1999, Niane sin da subito inizia a passare il tempo tra il calcio e la famiglia prima di arrivare alla Génération Foot, squadra senegalese con sede a Dakar e satellite del Metz. Proprio per loro, Ibrahima, il 9 giugno 2017 prende un volo per Parigi prima di atterrare a Metz e firmare un quinquennale con i granata. L’esordio arriva poco dopo, il 5 agosto nella gara contro il Guingamp prima di siglare il suo primo gol nella gara contro il Monaco. In Ligue 2 nel 2018, sempre col Metz, diventa la stella più luminosa per la risalita in Ligue 1 arrivando a realizzare 14 gol. Dalla gioia allo stop per Covid-19. Nella passata stagione arriva la bocciatura in panchina prima di riprendersi la maglia da titolare vista la cessione di Diallo. Da quel momento, un solo piccolo intoppo nell’inizio stagionale, per poi regalare gol e prodezze con la maglia dei francesi. Doppietta al Reims, gol al Marsiglia e tripletta al Lorient prima dell’infortunio al legamento del crociato dello scorso ottobre che lo lascerà dietro le quinte per circa cinque mesi. Dalla Francia al Senegal senza dimenticare le origini e il suo paese: con la Nazionale dei Leoni della Teranga chiude al secondo posto a Coppa d’Africa 2017 U20 e partecipa da protagonista alle rassegne mondiale del ‘17 e ‘19. Attaccante prorompente vista la statura di 187cm, è un centravanti completo visti gli standard moderni. Punta centrale nel suo ruolo naturale, può giocare anche da seconda punta o da esterno d’attacco sfruttando la sua velocità con la palla al piede diventando imprendibile in contropiede. Col fiuto del gol, una delle sue specialità è il colpo di testa. Si avvicina spesso alla porta avversaria creando non poche difficoltà alle difese avversarie, e regala spesso giocate d’alta classe come un funambolo al circo.

Foto: facebook Metz