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Addio a Vincenzo Matarrese, una vita per il Bari

14.06.2016 | 10:25

Vincenzo Matarrese, personaggio storico del nostro calcio e per 28 anni alla guida del Bari, è morto nella serata di ieri all’età di 79 anni. Era affetto da tempo da una grave malattia, contro la quale aveva combattuto nell’ultimo anno e mezzo ed a cui si è dovuto arrendere. Fratello di Antonio, è stato presidente del Bari dal 1983 al 2011 scrivendo una pagina irripetibile della storia dei galletti, essendo il presidente più longevo del club. Persona tenace, nei primi due anni da presidente centra il doppio salto dalla C1 alla A con Bruno Bolchi in panchina. Un periodo di grande spessore per i galletti, il più splendente della loro storia sotto il profilo dei risultati. Un’alternanza tra la massima serie e quella cadetta che durerà fino agli anni 2010, che porterà il Bari a disputare 10 stagioni di Serie A e vincere la Mitropa Cup nel 1990. In mezzo l’inaugurazione del San Nicola, poi l’inizio della contestazione della tifoseria barese iniziata nel ’96 e terminata solo alla conclusione del suo mandato. Da ricordare diversi momenti della sua gestione: oltre a quelli con Bolchi, il quadriennio in A insieme ad Eugenio Fascetti, dove il Bari ha saputo costruire successi e talenti. Lo zenit delle sue gestioni sono la semifinale di Coppa Italia, raggiunta nel 1983/84 in C1 e dopo aver eliminato Juventus e Fiorentina, e i tre decimi posti in Serie A conquistati nel 1989/90 (Salvemini allenatore), 1998/99 (Fascetti) e 2009/10 (Ventura). Tanti i giocatori esplosi sotto la sua gestione: da quella magica serata in cui un giovanissimo Antonio Cassano incantò l’Italia contro l’Inter, fino agli attuali Bonucci e Ranocchia. Il talento di Bari Vecchia è la ciliegina sulla torta, scoperto e cresciuto in casa, fu venduto alla Roma per 60 miliardi di vecchie lire nel 2001. Nel 2011 le dimissioni da presidente, anche se ha continuato fino al 2014 (fallimento della società) a mantenere la gestione del 90% del club. Personaggio anche fuori dal campo, noto per la sua parlata dialettale e ricordato anche per l’alterco con Luciano Gaucci al termine di un Perugia-Bari nel 1998, quando Olive (Perugia) finì all’ospedale per una gomitata di Innocenti (Bari) ma l’arbitro Bolognino non vide l’episodio in area e lasciò proseguire. “Gaucci noi siamo di Serie A!” – la sua frase, che scatenò le ire dell’allora vulcanico presidente perugino e che tuttora è uno dei video più cliccati di Youtube. Un personaggio che, al calcio attuale, mancherà anche per questo.
Alla famiglia Matarrese, le più sentite condoglianze di Alfredo Pedullà e della redazione alfredopedulla.com
Foto: fcbari1908.club