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Il mercato in campo – A 19 anni come un veterano. Il predestinato Zaniolo

05.12.2018 | 15:10

Negli ultimi anni la Roma, per scelta e necessità, ha intrapreso un determinato cammino in sede di mercato; vendere alcuni pezzi pregiati in ogni sessione e reinvestire parte degli introiti per aggiudicarsi giovanissimi talenti di grande prospettiva, spesso non badando a spese. È capitato con Patrik Schick e Under, un anno più tardi ecco le operazioni Kluivert, Zaniolo, il tutto perfettamente in linea con la filosofia di concepire il calcio di mister Di Francesco, sempre pronto a lanciare ragazzi di qualità e personalità.

Roma – Inter non rappresentava esclusivamente uno scontro diretto in chiave Champions. Sono stati infatti numerosi gli intrecci di mercato tra i due club nell’ultima sessione; il trasferimento di Radja Nainggolan il tema principale, attorno al quale sono state mosse altre pedine, da Davide Santon a Nicolò Zaniolo. Assente per infortunio il belga, il terzino titolare e autore di una prestazione sufficiente, la luce della ribalta era tutta rivolta al ragazzo riuscito in poco più di un anno a passare dalla Primavera dell’Entella al ruolo di titolare in giallorosso.

Attualmente il livello non eccelso del nostro movimento calcistico è sotto gli occhi di tutti, non a caso la Nazionale ha dovuto resettare, ripartire da zero e andare alla ricerca, non senza difficoltà, di talenti da poter valorizzare e reduci da uno spazio almeno accettabile nei rispettivi club d’appartenenza. Nell’operazione Nainggolan la dirigenza romanista ha voluto a tutti i costi l’inserimento di Nicolò Zaniolo e il campo le sta dando ampiamente ragione. A 19 anni gioca come un veterano, centrocampista moderno, completo, dotato di tecnica e potenza fisica. Scende in campo a testa alta, con la personalità del predestinato e l’umiltà del ragazzo consapevole di dover imparare ancora tantissimo.

Di Francesco non ha esitato a lanciarlo nel grande calcio, dandogli anche la maglia da titolare nella doppia sfida contro il Real Madrid, Roberto Mancini gli ha già dimostrato di seguirlo costantemente. Le qualità tecniche sono ormai risapute visto il rendimento in Primavera tra Entella e Inter, quello che ha accelerato i tempi fa senz’altro riferimento alla maturità, alla personalità e alla voglia di spaccare il mondo. Il calcio italiano si sa, fa e disfa, porta i giovani in trionfo, li condanna e li getta nel dimenticatoio con estrema facilità e altrettanta velocità. Sono però i diretti interessati a dover mettere dentro e fuori dal campo quel valore aggiunto necessario per rappresentare l’eccezione alla regola.

Può essere il caso di Zaniolo Junior, autore di una prestazione sugli scudi contro quella che avrebbe potuto e forse dovuto essere la squadra dove diventare grande, in estate in casa neroazzurra sono state però prese scelte diverse, ponendo le ambizioni del presente davanti alle prospettive future, chissà qualcuno potrebbe già vivere di rimpianti… In questi giorni si è parlato moltissimo del rigore non concesso ai giallorossi prima dell’intervallo proprio per un intervento falloso ai danni del promettente centrocampista, una tra le diverse iniziative degne di nota.

In una gara talmente equilibrata e vissuta a ritmi elevati con continui capovolgimenti di fronte è inevitabile perdere qualche pallone, capita ai campioni affermati, figuriamoci ad un ragazzo di 19 anni alle prime presenze nella massima serie. La sua prestazione è stata complessivamente di grosso spessore; un elevato numero di contrasti vinti, diverse verticalizzazioni meritevoli di applausi, capacità di aggredire gli spazi con i tempi giusti, dinamismo a tutto campo non risparmiandosi mai. Un guerriero dai piedi buoni e con la testa sulle spalle. Da Niccolò la sponda giallorossa della capitale ha i margini per togliersi nuove soddisfazioni nei quartieri alti, in Italia e in Europa. Basta avere pazienza, non affrettare i tempi e far crescere con i giusti step un talento “semplicemente” straordinario.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net