MCTOP VALE DOPPIO

02/05/2025 | 21:00:51

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Lo slogan vale per tutti: raccogli quanto semini. E se pensi di aver fatto bene, invece hai fatto malissimo, non ti puoi certo lamentare. Su Scott McTominay il Napoli aveva messo la freccia negli ultimi 15 giorni di agosto, in modo tale da chiedere strada e acquisire presto un vantaggio incolmabile con 30 milioni pronti per l’uso. Conte aveva chiesto a Manna di prendere i due scozzesi sapendo che uno dei due, ovviamente Scott più che Gilmour, avrebbe potuto fare la differenza. Nessuno al mondo capirà per quale motivo il Manchester United abbia lasciato andare il fenomeno che aveva dimostrato, con i fatti e non a chiacchiere, di essere all’altezza di Old Trafford. Evidentemente da quelle parti sono abituati a scaraventare valanghe di milioni dalla finestra, prendendo sostituti meno competitivi, come hanno fatto scaricando De Gea e investendo oltre 50 milioni per il memorabile (si fa per dire) Onana. L’umilissimo consiglio sarebbe soltanto quello di individuare un direttore sportivo competente e non con le mani bucate, in modo tale che il bilancio non diventi presto così rosso da mettere vergogna. Il Napoli con McTop (sarebbe il caso di chiamarlo così) ha preso un centrocampista moderno, tecnico, intelligente, eccellente negli inserimenti e che fa gol (sono 11). Il feeling con Conte è stato istantaneo, il premio – ben oltre la scaramanzia – potrebbe essere quello di cucire un bel triangolino tricolore sul petto, la strada è quella giusta. E McTop sarebbe in cima al podio, come accadde a Osimhen e Kvaratskhelia un paio di anni fa. Quanto vale il cartellino oggi? Fate voi, con quel rendimento lì in Premier ce ne vogliono tra 50 e 60. E il resto è mancia.

Claudio Ranieri è stato accolto a Roma come se fosse l’ultima ruota del carro. Non da tutti, ma da una buona fetta di cultori del nuovo (?) che dovevano difendere qualche predecessore oppure che non avevano ben chiara la carriera di un allenatore insospettabile.  Ranieri ha sempre badato ai fatti, lontano dalle chiacchiere e molto dentro la praticità. I Friedkin hanno realizzato in ritardo quanto avrebbero dovuto con un paio di mesi di anticipo. Ancora non si capisce come abbiano potuto dare retta a quel procuratore che spesso propone cavalli sbagliati e purtroppo qualcuno ci casca, la parentesi Juric è stata talmente disastrosa da portare la Roma ai margini della Serie B. Quando è arrivato Sor Claudio, c’erano i nostalgici di De Rossi che avrebbe dovuto continuare ad allenare soltanto perché si chiama Daniele, è un bravo ragazzo, ha gli occhi chiari e ha partecipato concretamente – nessuno discute – alla storia giallorossa. Ci vuole coraggio. Da DDR a Ranieri, passando per la sciagura Juric, è cambiato il mondo. E il focus sul mercato estivo è diventato a colori dopo essere entrato nelle tenebre dell’ insoddisfazione. Prendiamo Soulé: la Roma aveva investito 30 milioni, bonus compresi, per strapparlo alla Juve, contando sulla corsia preferenziale che il ragazzo argentino aveva dato alla famiglia Friedikin. Il suo avvento avrebbe dovuto comportate il sacrificio di Dybala per dargli totale visibilità, poi la Joya ha deciso di restare e Matias è finito nello scantinato come se fosse una cianfrusaglia qualsiasi. Ogni allenatore avrebbe dovuto rispettare quell’investimento, invece soltanto Sor Claudio gli ha ridato visibilità valorizzando quel costoso acquisto. Domanda: non sarebbe stato possibile trovare prima una formalità in grado di far brillare in contemporanea i due argentini? Evidentemente no. Ma Ranieri ha aggiunto altre petite, ne tengano conto i nostalgici del passato: Celik e Shomurodov erano considerati due appestati o quasi, invece sono stati restituiti alla casa giallorossa; Mancini e Cristante erano simboli oscurati, hanno riacquistato luce. La prossima volta bisognerebbe rispettare Ranieri più che tutelare gli “amici”, in modo da oscurare eventuali e probabili brutte figure.