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Mazzarri: ‘All’Inter voglio lasciare il segno’

06.06.2013 | 12:04

Conferenza stampa di presentazione per il nuovo allenatore dell’Inter Walter Mazzarri che ha parlato delle prospettive della sua nuova avventura in nerazzurro dopo gli anni indimenticabili trascorsi al Napoli.

Mazzarri tra presente e futuro a 360 gradi, queste le sue parole:

Concludere dopo 4 anni il ciclo con il Napoli era una decisione già maturata all’inizio della scorsa stagione. Avevo già deciso di lasciare per trovare nuovi stimoli altrove. Potevo anche rimanere fermo se non ci fosse stata una proposta serie come quella dell’Inter.

Quando ho incontrato Moratti mi è piaciuto tutto e ho deciso di rimettermi in gioco.

Ho fatto tanto per il Napoli e ho ricevuto tanto. Come in tutti i matrimoni ci può essere anche una fine, nel calcio la cosa importante sono gli stimoli. Non accetto chi mi accusa di tradimento con quello che ho fatto per il Napoli.

L’Inter per il blasone e per la storia che ha deve tornare ad essere competitivo. Il mio primo obiettivo è quello di creare una squadra che non molli mai e che esca dal campo tra gli applausi dei tifosi. Con il lavoro e il sacrificio i risultati arriveranno.

Moratti mi ha detto determinate cose e io credo di essere in grado di dargli quello che mi ha chiesto.

Baresi l’ho voluto al mio fianco per aiutarmi a capire certi aspetti di quest’ambiente. Farà parte del mio staff insieme a tutti quelli che in questi anni hanno dimostrato di saper lavorar bene nelle mie esperienze da allenatore in altre realtà.

Ho parlato con Branca e Ausilio, gli ho detto quello che ho in mente ma sono loro a dover parlare di mercato.

Nei primi 15 giorni di ritiro a Pinzolo faremo allenamenti doppi, è la modalità che ho sempre usato e mi ha dato sempre risultati dal punto di vista di tenuta fisica.

Kovacic è un ragazzo molto interessante, ma preferisco iniziare a parlare dei giocatori una volta che li ho allenati. Ho un rapporto ottimo con tutti i giocatori che ho avuto, anche con Cassano.

Ho stima di Mourinho ma non è giusto fare paragoni. L’allenatore è come un’artista, ognuno è diverso dall’altro. Proverò a lasciare un segno anche all’Inter.

Se acquisisce certi meccanismi anche la rosa attuale  secondo me può fare un campionato di un certo rivello. E’ chiaro che ci saranno dei correttivi da fare ma sarebbe sbagliato dire che l’organico non è all’altezza.

Per me non esiste il concetto ‘vecchi e giovani’, se c’è la voglia di sacrificarsi anche i cosiddetti vecchi possono fare qulcosa di importante. Servono solo gli stimoli giusti.’