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MAX, TROVA LA JUVE

31.10.2015 | 00:22

Massimiliano Allegri sa utilizzare l’autocritica e con molta serenità ha ammesso, nella conferenza stampa pre-derby, che le critiche nei suoi riguardi non sono state ingenerose. Non potrebbe essere diversamente: in campionato la Juve balbetta calcio e balbetta numeri (appena 12 punti e già 4 sconfitte sul groppone), un disastro assoluto. Se vogliamo toglierci il pensiero, con superficialità, stabilendo che la colpa è della stessa società che ha vinto per quattro anni di fila, possiamo anche farlo e diventeremo i nuovi seguaci di Ponzio Pilato. Ma non può essere così: il mercato avrà avuto momenti di buio, comunque all’interno di investimenti che non giustificano un rendimento così fallimentare. Il tempo per recuperare c’è? Sì, ma mica tanto, occorre come minimo agganciare il terzo posto e il playoff di Champions, altrimenti saranno guai veri.
 
In un Paese che giustamente prevede 60 milioni di commissari tecnici, noi pensiamo che Allegri abbia due-tre cose da fare con urgenza. La prima, indispensabile: scegliere il modulo e gli uomini, senza andare al Luna Park. Al momento non esiste una parvenza di formazione tipo, questa sì che che è un’aggravante. Morata sì, Morata no; Dybala sì, Dybala no; Cuadrado esterno di centrocampo o esterno offensivo; difesa a quattro, oppure a tre. Aiuto. Noi pensiamo che questa sia la colpa più grave di Max. Lo abbiamo elogiato nel primo anno del dopo-Conte, quando aveva trovato la tavola apparecchiata e ha fatto “mangiare” tutto con lo stesso gusto dell’anno prima. Anzi, aggiungendo un memorabile tragitto in Champions con tanto di finale raggiunta. Ma subito dopo sarebbe stato necessario dimostrare qualcosa di più, ovvero metterci le mani su un gruppo completamente nuovo. Rinascere dalle fondamenta, con indicazioni chiare e precise, con scelte inequivocabili e con la evidente possibilità di ritoccarle. Ma evitando il tourbillon una domenica sì e l’altra pure, domanda: la Juve ha una formazione-tipo? No. Gli infortuni, certo, ma non possono essere un alibi tale da giustificare il rendimento insufficiente di queste settimane. 
 
Allegri sa di essere chiamato a fare oggi quello che avrebbe dovuto fare un mese e mezzo fa. Né lo aiuta troppo il suo Maestro Galeone quando dichiara che Max sarebbe andato sul sicuro chiedendo e ottenendo Higuain. La Juve ci ha anche provato, respinta immediatamente. Ma il discorso è un altro: io allenatore devo dimostrare di aver rimodellato una squadra ripartendo da zero, senza aggrapparmi al singolo. E fin qui Allegri non l’ha fatto. A proposito: se vogliamo parlare per altri due mesi degli addii di Tevez, Pirlo e Vidal – tra l’altro più o meno preventivati – la stagione avrà preso una china definitiva e la Juve vincerà lo scudetto degli alibi. Più giusto pensare al materiale che hai, magari non svilendolo. Non parliamo per una volta di Dybala, ognuno è libero di pensarla come ritiene, ma di Mario Mandzkukic. Chi conosce la mentalità croata sa che la prima cosa è quella di avere certezze, altrimenti sono i primi a smontarsi. Urge puntarci, oppure no: Mandzukic resta un attaccante da 15 gol a stagione, a meno che per qualcuno non sia diventato un bidone all’improvviso, a patto che avverta la fiducia e sappia di essere un potenziale protagonista. Entrare e uscire dai giochi significherebbe perderlo, la Juve tenga conto anche di questo: non tutti siamo abituati a restare sulla corda, ci sono caratteri e caratteri. Facendo, comunque scelte più o meno definitive, per il bene della Juve che barcolla. Perché non possiamo credere che, già a fine ottobre, tutto sia andato a quel paese almeno in prospettiva terzo posto.
 
E poi, un’ultima cosa Max, con sincerità: possibile che un super talento come Daniele Rugani non possa giocare due-partite-due anche in assenza di uno a rotazione tra Barzagli, Chiellini o Bonucci? Possibile che si debba passare alla difesa a quattro trascurando un ragazzo che soltanto per la nostra mentalità, essendo del ’94, non è ancora pronto? Pensaci, Max. E trova la Juve, una Juve organizzata e senza tourbillon, prima che qualcuno decida di presentarti il conto. Sei ancora in tempo. Soprattutto: hai gli uomini e la materia prima. Il resto è finta filosofia. Oppure, se preferisci, inutile demagogia. 

Foto: Juve on Twitter