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MATTEO RICCI, UN AZZURRO CHE DONA

21.03.2021 | 13:30

La Nazionale accoglie per la prima volta Matteo Ricci, o se vogliamo, Matteo Ricci si vestirà d’azzurro per la prima volta. Poco importa. Uno dei volti nuovi dell’Italia di Mancini (insieme all’atalantino Toloi) è il centrocampista dello Spezia, che dopo 85 anni torna a regalare alla Nazionale un proprio calciatore.

Un Azzurro meritato per Matteo, romano, classe 1994, nato da parto gemellare, che vede anche il fratello, Federico, calciatore. I due iniziano assieme, nel settore giovanile della Roma. E’ il 2013, Matteo fu uno dei migliori calciatori della Roma Primavera, con cui aveva vinto una Coppa Italia e una Supercoppa qualche anno prima. Arriva Rudi Garcia in Capitale. Il francese non si fa problemi dei giovani, anzi, con la sua gestione, esordiranno con la prima squadra, i vari Mazzitelli, Somma, Verde, Lorenzo Pellegrini, Sadiq Umar, Di Livio e Tumminello, ma il primo della lista fu proprio Ricci. Federico, non Matteo.

Matteo fu mandato in prestito tra Serie B e Serie C. Grosseto, Carpi, Pistoiese, Pisa, Perugia, Salernitana. Poi dal 2018 è allo Spezia, che lo riscattò dal prestito dalla Roma.

Il fratello Federico, invece, sembrava avviato ad una carriera uno step superiore.  Restò a Roma fino al 2014, poi prestiti sempre in Serie A. Prima a Crotone, dove realizzò 12 gol, poi nel 2016 lo acquistò il Sassuolo, che lo aveva girato al Genoa, ancora Crotone e poi Benevento. Prima del ritorno in B quest’anno al Monza di Berlusconi.

Due destini diversi tra i fratelli, Federico sembrava dover far parte del grande calcio, ma in 7 anni, la sua carriera è andata sempre più in fase discendente. Matteo, invece, ripartendo da zero, ha saputo conquistarsi con la gavetta e i sacrifici il suo approdo in Serie A, con il suo Spezia, dove ha dimostrato di poter essere protagonista.

In questa stagione, per Matteo Ricci, 21 presenze e 2 assist in questa stagione. Può giocare da mediano, regista, ma anche mezz’ala. Un calciatore molto duttile, tanto che è il calciatore di cui Vincenzo Italiano si priva il meno possibile in mezzo al campo.

La prima chiamata in Nazionale sottolinea  la crescita che il numero 8 dei bianconeri ha portato avanti nelle ultime stagioni e l’ottimo lavoro con i giovani che viene praticato dalle parti del Picco da qualche anno. Sicuramente un premio per un ragazzo sul quale in pochi avevano scommesso nel 2013. Sette anni dopo, arriva la sua rivincita.

“Stanotte non ho dormito molto, è un’emozione incredibile. Quando ieri mi ha chiamato la società non ci credevo, pensavo fosse uno scherzo. Poi ho visto il mio nome ed è stata una gioia unica. Nel mio percorso non ho mai avuto rimpianti, tutto quello che ho fatto mi è sempre servito e ora cerco di dare il massimo godendomi ogni momento. L’Europeo? Intanto penso alla partita di oggi”.

Così parlava Ricci all’indomani della sua convocazione in Nazionale maggiore. Nazionale che aveva intravisto con le selezioni giovanili, avendo militato nell’under 18, under 19 (9 presenze e 4 gol) e under 20 (6 presenze e 1 gol), dove aveva preso anche parte ai Mondiali di categoria.
Matteo Ricci è tranquillamente iscrivibile nella categoria dei playmaker moderni, quelli abili in entrambe le fasi e preziosi sia con la palla al piede che senza. E’ sempre il primo a dettare il passaggio, a cercare la manovra, la costruzione di gioco, sul quale lo Spezia ha costruito il primo miracolo, della promozione in Serie A, e quello della salvezza, ora da completare. La qualità tecnica del classe ’94 è fondamentale in una squadra che aspira al dominio del gioco. Bisogna essere veloci nelle gambe e nella testa per un simile tipo di calcio, e Matteo è ciò che corrisponde a questa sorta di identikit. La domanda è come mai, un calciatore con simili qualità, si sia affacciato solo ora al calcio che conta.
Ma non è tempo di pensare al passato, ora è tempo di pensare al presente e a quello che dovrà arrivare, con la Nazionale che da domani avrà un nuovo jolly a centrocampo, pronto a prendersi, step by step, dopo la Serie A, anche i colori azzurri.