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Maradona: “Sono davvero felice, non vedo l’ora di allenare. Platini ha sputato nel suo piatto”

13.10.2016 | 11:55

Diego Armando Maradona, sulle pagine del quotidiano spagnolo Marca, ha rilasciato alcune dichiarazioni toccando più argomenti: “È un periodo meraviglioso della mia vita, felice. Sono con la gente che amo, i miei figlio e mio nipote stanno bene. Sono in pace con tutti, con Dio, e sono amico di Francesco, il nostro Papa, che rappresenta la Chiesa che abbiamo sempre voluto. Per quanto riguarda il calcio ho parlato con Infantino, e mi ha detto una cosa per cui ho combattuto anni: il calcio è dei giocatori, non dei dirigenti. La prima cosa da cambiare in Fifa? Non può essere che un dirigente che non ha mai dato un calcio ad una palla, comandi su di noi, che abbiamo giocato a calcio da piccoli e abbiamo dato tanto alla gente. Boban, Trezeguet, Hugo Sanchez, Ruggeri. Ho parlato con molti e siamo d’accordo a combattere per il calcio. Infantino dice che collaborerà. Ho combattuto 30 anni per recuperare il credito del calcio. Platini? Non ha portato niente ai giocatori, ha sputato nel suo piatto. Abbiamo perso rispetto, non siamo stati rappresentati e non ci ha dedicato un minuto. Carriera da allenatore dimenticata? No, per niente. Non vedo l’ora. Ma nel calcio c’è una grande mafia. Non si vuole vedere, ma c’è. Il mondo degli allenatori è dominato dagli agenti, non dai meriti di uno o dell’altro. Ci sono molti agenti che se non li paghi, non vai in nessun club. Io ho giocato a calcio e voglio insegnare calcio come allenatore. Per questo ho cominciato ad allenare, ma non pagando queste persone. 15 anni fa, a Madrid o a Milano, andavano gli allenatori più liberamente, ora lo mandano gli agenti. Se Benitez, che stimo molto, è andato male al Real, che non mi si dica che è stato per mancanza di giocatori! Ha fallito. Ma dopo un po’ è andato al Newcastle. È normale o qualcosa va storto? Vorrei che qualcuno me lo spiegasse. Allenare una mia vecchia squadra? Forse non sono per un Barça o per un grande club, ma potrei avere la chance in una squadra per lottare per qualcosa, ma oggi sembra che non basta essere stato un buon giocatore per essere un allenatore. Rivalità Messi-Ronaldo? Leo e CR7 sono superiori a tutto il resto. Cristiano mi piace perché ci mette sempre la faccia. Di Leo ho parlato molte volte e mi annoia ripeterlo: deve solo alzare la Coppa del Mondo per essere considerato un fenomeno. Non ha personalità, non canta l’inno, lo lascino in pace. Il ragazzo ha tutto il diritto di rinunciare alla Nazionale, come ha fatto quest’anno”.

Foto: sportenglish.com