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Manolas: “Ogni anno cessioni importanti, ma la Roma resta forte. Io via? Se arrivano Real e Barça…”

20.10.2018 | 12:50

Kostas Manolas, difensore greco della Roma, ha rilasciato altre dichiarazioni sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: “La politica della Roma prevede ogni anno cessioni importanti e nuovi arrivi? Un anno fa abbiamo perso Salah, Rudiger e Paredes, quest’anno Nainggolan, Strootman e Alisson. Perdiamo sempre giocatori, ma la Roma rimane in alto. Una squadra non dipende mai da uno o due. Vero che sono partiti campioni – altrimenti non li avrebbero acquistati grandi squadre – ma ne sono arrivati di altrettanti forti. Certo, sono giovani, hanno bisogno di crescere, ma sono convinto che ci daranno una grossa mano. L’unica responsabilità che sento è di aiutare la Roma a vincere. Non mi sento leader, non sono il capitano. Non conta il fatto che sia qui da anni. Tutti siamo uguali nello spogliatoio. Ora sono venuti giocatori giovani e forti, che hanno bisogno del nostro aiuto. Io ci sono. Ma l’unica cosa che posso promettere è di dare tutto. La Roma ha una mentalità vincente? Io sono qui da cinque anni e non ho ancora vinto niente. In passato invece avevo vinto sia all’Aek che all’Olympiacos. Questa squadra ha bisogno di vincere. Certo, la Juventus è sempre stata la più forte, anche quest’anno lo è. È difficile vincere lo scudetto, la verità è questa. Loro ogni anno prendono giocatori super e migliorano perché vogliono vincere anche la Champions. Però l’anno scorso, sbagliando solo una partita, a Liverpool, siamo arrivati a un passo dalla Coppa più importante. Perciò niente è impossibile. Io sono convinto che pian piano la mentalità vincente si possa costruire. Totti ha ragione dicendo che in campionato si gioca per il secondo posto? Per me sì. La Juve ha tre formazioni, tutte fortissime. In panchina ha Bernardeschi, Douglas Costa, Dybala, Cuadrado, Benatia, Barzagli, Rugani. La Roma però deve restare tra quelle che mettono pressione restando attaccate fino alla fine, come abbiamo sempre fatto negli ultimi anni. Dietro i bianconeri, ci sono Roma, Inter, Milan e Napoli. Alla pari. E non vedo l’ora d’incontrare Cristiano Ronaldo e tutti loro, perché a me piacciono le sfide. Io via? Se arrivasse una squadra come il Real o il Barcellona, a parte Totti che rifiutò, non c’è nessuno che non ci penserebbe. Poi bisognerebbe valutare le condizioni, perché non è facile per nessuno lasciare la Roma, ve l’assicuro. Se mi ha fatto piacere l’applauso riservatomi dai tifosi del Real al Bernabeu per ringraziarla del gol che eliminò il Barcellona? Neanche l’ho sentito, però dopo quella rete mi sono arrivati tanti messaggi dai tifosi madridisti e ho visto anche un video del momento in cui mi hanno applaudito all’annuncio del mio nome. Se è vero che dopo aver rinnovato il contratto Totti mi ha dato un  calcio nel sedere? Francesco può fare quello che vuole, è amico mio. Lui è stato fondamentale per convincermi a restare. Ho parlato più con lui che con Monchi. Piansi al suo addio al calcio: ci sarà mai più in uno stadio un’emozione collettiva come quella? Non lo so. Forse quando lasceranno Ramos o Messi. Sabatini e Monchi sono due grandi professionisti. Sabatini lo ringrazierò tutta la vita. È stato lui a scegliermi. Dopo il Mondiale mi disse: ‘Ti senti pronto per questa sfida?’. E io risposi: ‘Certo, io sono sempre pronto’. Con Monchi ho rinnovato il contratto, e penso di averlo meritato. Lo scorso anno potevo andare via 2-3 volte, non l’ho fatto ed ho vissuto la mia migliore stagione qui. Ho una clausola di rescissione da 36 milioni di euro: ridiscuterò il contratto per toglierla o alzarla? Non sono mai stato contattato per farlo. Io ho ancora 4 anni di contratto. Comunque per me la clausola non è così bassa… Adesso il calcio è andato fuori dal normale, perciò se la Roma la considera non adeguata, mi può chiamare per discutere. È vero che l’anno scorso non andai allo Zenit per un problema di cambio fra rubli e dollari? Certo. Ho visto che tutto era in rubli, ho chiesto di cambiare e loro mi hanno risposto di no. Allora ho detto: ‘Guardate, se me ne vado, poi anche se fate come dico, non torno più’. Mi hanno confermato il no. Poi giorni dopo mi hanno richiamato, ma io non sono tornato. Era destino”.

Foto: Roma Twitter