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Mancini: “Non abbiamo mai pensato di scappare. Sul pagamento degli stipendi e la penalizzazione…”

10.02.2017 | 18:56

Benedetto Mancini, nuovo presidente del Latina, ha parlato in data odierna conferenza stampa in merito al futuro del club nerazzurro: “I nostri legali hanno ritenuto più opportuno trasformare il Consiglio di Amministrazione in amministratore unico, per evitare buchi e vuoti decisionali in momenti che potrebbero contemplare una decisione immediata. In quel momento abbiamo fatto le dimissioni di tutto il CdA, ovvero io, il presidente Ferullo e Regina Wainstein. In assemblea si è votato all’unanimità che il nuovo presidente fossi io, mi hanno chiesto loro di farlo e ho accettato. La decisione è stata presa in 10 secondi, c’è da lavorare e andare avanti su quanto detto finora. Non abbiamo mai pensato di scappare e di fare cose strane, ma solo di difendere l’Us Latina Calcio. Ci tengo ad evitare illazioni, perché Ferullo è ancora qui e non è scappato, ieri è stato tutto il giorno qui e oggi anche. Non è un cambiamento determinato da una negligenza o da chissà cosa. L’unica motivazione di questo cambio è dettata dal fatto che è stata vista in me la figura demandata a rappresentare il Latina nelle sedi. A quanto ammontano i debiti? Quelli che vedete a bilancio, nove milioni. Anche l’esposizione con l’erario non è così esagerata. Quelli di Equitalia (270.000 euro) sono stati rateizzati, alla fine è la sana gestione che ti permette di continuare a vivere. Abbiamo dimezzato il monte ingaggi, era impossibile che un giocatore da solo valesse più del fatturato del Latina. C’era necessità di mettere ordine a dei conti che erano fuori controlli. Forse c’erano altre prospettive, all’epoca, che non so. La scadenza degli stipendi per il 16/02? Quello dobbiamo fare. Se li paghiamo il 16 non prendiamo la penalizzazione”.