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Malagò: “Sto dalla parte del calcio giocato. Si parla tanto del modello tedesco, ma…”

24.05.2020 | 22:40

Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha parlato ai microfoni di Che Tempo Che Fa su Rai2 soffermandosi sulla possibilità di ripartenza dei campionati e, nello specifico, del modello tedesco: “Oggi sono successe diverse cose: il Ministro Spadafora ha parlato della volontà di trasmettere, così come in Germania, una Diretta Gol delle partite in contemporanea in chiaro, così da consentire meno assembramenti. La mia opinione è che in realtà ha detto questo, in modo anche chirurgico, perché si parla tanto del modello tedesco e della Bundesliga che ha ricominciato, ed è giusto prenderlo come riferimento, ma non si può prenderne solo una parte. Loro in realtà hanno sistemato tutte le altre cose, facendo un accordo con i broadcaster, con i calciatori e con la seconda e la terza serie. Da noi invece ci sono molti punti interrogativi. Oggi però la FIGC ha mandato il protocollo per le competizioni con 24 ore d’anticipo. Tra il calcio giocato e quello non, sto tutta la vita dalla parte del primo. Però non deve essere un obbligo se non sistemi altri aspetti, il mio discorso sul piano B è legato a questo. Non è così scontato che tutto finisca bene: c’è stato il provvedimento playoff-playout ma la partita è aperta. Il modello tedesco è applicabile solo se lo prendi per intero, non solo quello del tornare a giocare. Ci sono altri campionati che, dal punto di vista giuslavoristico, sono più simili al nostro. Rispetto alla categoria dei calciatori c’è una grande confusione, ma questa barca, anche se a fatica, sta partendo. Dobbiamo però essere consci della difficoltà della cosa. Vi dò un’anticipazione. Sono anni che si lavora, e domani Flavio Roda, e io condivido al 100% così come il Ministro che è stato informato, porterà al board internazionale la volontà di spostare i Mondiali di scii da febbraio 2021 a marzo 2022. Perché succede questo? La Federazione è garante degli aspetti finanziari, qualche decina di milioni di euro. Se a ottobre/novembre c’è un problema, il Mondiale non si può fare. A quel punto, anche per come arrivano gli atleti, meglio rinviare di un anno, anche perché nel 2022 ci saranno le Olimpiadi Invernali a Pechino. Troppa incertezza sui campionati? Recentemente c’è stato un Consiglio Federale, organismo supremo per l’organizzazione dei campionati. Ha preso varie decisioni, legate anche al Decreto Rilancio, demandando alla federazione una serie di responsabilità come quelle sulla giustizia sportiva e sui format dei campionati. La scelta di dare una deroga è stata coraggiosa, e per me anche corretta. Poi si può condividere o meno. La Lega Dilettanti, movimento mostruoso, forte di questa situazione ha già preso una decisione, e si sa esattamente cosa succede. Gli altri sono rimasti a metà del guado”.

Foto: Twitter ufficiale Coni