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LUCAS PRATTO, SPALLE LARGHE, GOL E CARISMA. EL CAMELLO È TORNATO

18.11.2016 | 09:30

Il calcio a volte regala emozioni uniche, sorprese quasi inaspettate. Lucas Pratto ne sa qualcosa, soprattutto in questi ultimi giorni. Etichettato in Italia come meteora qualche anno fa, dopo aver vestito la maglia del Genoa, ora è diventato a tutti gli effetti il centravanti titolare della Nazionale Argentina. Già, da non crederci. Persino Higuain stenta a farsene una ragione, ma è la pura verità. El Pipita, dopo la brutta batosta rimediata contro il Brasile, prova incolore per lo juventino, è stato relegato in panchina nella decisiva sfida con la Colombia. Al suo posto, Edgardo Bauza, ha preferito schierare proprio lui, Lucas Pratto. A sostegno del puntero vi erano Messi, Banega e Di Maria. Scelta che ha premiato il CT dell’Albiceleste: Messi inventa, Pratto insacca con uno stacco perentorio di testa. Il popolo argentino può esplodere di gioia, i Cafeteros cadono per 3-0. Una storia surreale, soprattutto se consideriamo la carriera dell’attuale punta dell’Atletico Mineiro. Pratto nasce a La Plata il 4 giugno 1988, tira i suoi primi calci al pallone per strada, come spesso accade da quelle parti. All’età di 5 anni viene aggregato ad una squadra di calcio a 7, le sue capacità e la notevole altezza, già da bambino, non passano inosservate. L’Estudiantes gli fa fare un provino e lo inserisce in squadra, dopo due anni passa al Gimnasia La Plata e, a 15 anni, notato dal fratello del Titàn Martin Palermo, storico bomber del Boca Juniors, viene preso da uno dei club più celebri del Sud America.
 
A quel punto Pratto fa tutta la trafila nel settore giovanile de los Xeneizes, successivamente viene girato in prestito al Tigre (13 gare e 1 gol) e, l’anno dopo, al Lyn Oslo (compagine ormai sparita dal panorama calcistico scandinavo). In Norvegia, per la prima volta in Europa, le difficoltà all’inizio non sono poche, ma col tempo l’allora 20enne si ambienta e in 31 partite va a segno 4 volte. Terminata l’esperienza nella fredda terra dei fiordi, El Camello fa ritorno dal Boca dove scende in campo soltanto per due gettoni. La squadra più rappresentativa di Buenos Aires decide di cederlo ancora a titolo temporaneo prima all’Union de Santa Fe e poi all’Universidad Catolica. Sommando le due annate sono ben 16 le marcature totalizzate in 55 presenze, numeri che nell’estate del 2011 spingono il Genoa a portalo nuovamente in Europa, ma stavolta in Italia.
 
Il Grifone lo acquista a titolo definitivo, il tecnico Malesani conta sulle sue grandi leve. Il 20 agosto 2011 segna la sua prima rete in rossoblu durante la sfida di Coppa Italia con la Nocerina terminata 4-3, il secondo centro giunge sempre in Coppa nella vittoria per 3-2 ai tempi supplementari contro il Bari, gol che vale la qualificazione al turno successivo contro l’Inter. Il 18 dicembre 2011 riesce a trovare la prima e unica rete in campionato, siglando il definitivo 2-1 in Genoa-Bologna. Dopo una sola stagione, Pratto (che portava un insolito numero 2 sulle spalle), saluta il Paese dal quale i suoi nonni partirono molti anni fa alla volta dell’Argentina per cercare miglior fortuna. Il possente delantero passa in prestito per 500mila euro (con diritto di riscatto fissato a 3 milioni) al Vélez Sársfield. Una volta tornato in Sud America inizia a segnare con una certa regolarità e in 97 apparizioni con El Fortin gonfia la rete per 16 volte. Così, nel 2015, l’Atletico Mineiro decide di puntare su di lui. In Brasile avviene la definitiva e tanto attesa consacrazione. Pratto trova continuità di rendimento, dimostra maturità e, lo scorso mese di agosto, il neo CT argentino Bauza decide di convocarlo per la prima volta nella Selección in vista delle qualificazioni ai prossimi Mondiali in Russia. Pratto, in punta di piedi e senza far rumore, si mette a disposizione del gruppo aspettando la sua occasione. Finora 2 reti in 4 partite, una media invidiabile. Il gol scorre nelle vene dell’ormai 28enne, come appunto dimostrato nell’ultimo incontro con la Colombia, davanti agli occhi increduli di Cuadrado, Carlos Sanchez e Falcao. Pratto ha superato sé stesso, con carisma e spalle larghe, ha vinto la concorrenza con Higuain e con l’interista Mauro Icardi che, per il momento, può soltanto fare il tifo a distanza. El Camello è tornato e stavolta non ha alcuna intenzione di fermarsi. Non a caso, proprio questa notte, nel big match del 35° turno del campionato brasiliano, Pratto ha colpito ancora punendo nientemeno che la capolista Palmeiras.
Foto: FIFA.com