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L’INCREDIBILE STORIA DI PASVEER

28.09.2022 | 14:10

Eterno nel suo tempo, perché a volte la carta di identità non conta ma ciò che conta, invece, è la passione e la voglia che uno ci mette nello scendere in campo con lo stesso entusiasmo e agonismo di un ragazzino. Il tempo che passa, d’altronde, non lo si può più riprendere ma si può correre finché le gambe non urlano alla resa, perché a volte non sempre i riconoscimenti arrivano quando te li aspetti, bensì quando sembra che ormai siano definitivamente svaniti. E’ lo splendido sogno che sta vivendo Remko Pasveer, estremo difensore olandese classe 1983 che si è preso prima i pali dell’Ajax e poi quelli dell’Olanda. Matricola a trentotto anni dunque (ne compirà trentanove il prossimo 8 novembre) che riscrive gli almanacchi oranje, diventando l’esordiente più anziano della storia di questa Nazionale. E pensare che mai aveva avuto una carriera di primo piano ma, come si è detto, il calcio a volte è in grado di regalare sorprese davvero inimmaginabili.

In forza al Vitesse fino allo scorso anno, squadra che ha difeso per quattro stagioni diventando, col tempo, un titolare inamovibile. Ecco poi la chiamata dall’Ajax, con i lancieri che lo ingaggiano come terzo portiere, ma è proprio in questo frangente che arriva la svolta: la squalifica di Onana (all’epoca primo portiere) per doping e i problemi fisici di Maarten Stekelenburg (vice di Onana) spianano a Pasveer la strada verso un qualcosa che neanche lui poteva immaginare. Neanche lontanamente. Con la squadra di ten Hag (era ancora tecnico dei lancieri) il neo-titolare in Nazionale incassa appena un gol e tante ottime prestazioni, conquistandosi l’attenzione del ct van Gaal il quale lo mette sulla propria lente di ingrandimento. Il resto è storia recente, con il quasi trentanovenne che riceve la chiamata da parte del commissario tecnico olandese per gli impegni di Nations League contro la Polonia di Lewandowski e il Belgio di Kevin De Bruyne. Due squadre certamente non di poco conto. il risultato? Due vittorie, due clean sheet e diversi interventi decisivi. Insomma, il destino a volte è più mattiniero di chi si sveglia alla buonora, e Pasveer non sembra proprio aver intenzione di svegliarsi da questo sogno, lasciando la clessidra del tempo bloccata proprio a questo istante. Di monumenti eterni il mondo ne è pieno, ma nel calcio bisogna andare a scovarli e farli nostri anche per un piccolo momento.

Foto: twitter Ajax