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L’inchiesta: #30 Alfred Duncan gioiello nerazzurro

12.10.2012 | 16:04

Il settore giovanile dell’Inter è stato eletto a modello durante l’annuale congresso organizzato dall’ECA (European Club Association) per lo sviluppo dei vivai. Nella prestigiosa cornice dell’Emirates di Londra, insieme ai colleghi di Ajax e Dinamo Zagabria (le altre due società “premiate” per il loro lavoro con i giovani), il direttore del settore giovanile nerazzurro, Roberto Samaden, ha presentato davanti ai rappresentanti di 80 club europei, le linee guida seguite in corso Vittorio Emanuele per lo sviluppo del settore giovanile.

 

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NOME

ANNO

29

Julian Draxler

1993

30

Alfred Duncan 1993
31

Paulo Dybala

1993

 

Con la nostra inchiesta sui giovani talenti under 93, andremo a conoscere uno dei principali artefici della prestigiosa stagione 2011/2012 vissuta dalla primavera nerazzurra. Alfred Duncan, nato ad Accra in Ghana il 10 marzo 1993, infatti, è stato il perno del centrocampo interista nel corso della passata stagione.

L’Inter è sempre stata attenta al “mercato centro-africano”. Con numerosissime scuole calcio, legate al mondo di Inter Campus, i nerazzurri si sono fatti conquistare, nel tempo da numerosi talenti con passaporto africano. Alfred Duncan, in realtà, è dotato di doppio passaporto abbinando a quello ghanese, anche quello italiano. In Italia è arrivato nel 2010 quando, nel pieno periodo di crescita del settore giovanile, su consiglio di Josè Mourinho, venne tesserato non ancora diciassettenne.

Fisicamente è sempre stato superiore alla media dei compagni di squadra della sua età (178 cm per 77 kg) così, fin da subito, Duncan viene aggregato alla rosa della primavera nerazzurra con cui, nel finale della stagione 2010, trova il campo in 3 occasioni. Le qualità di base sono eccellenti perché Alfred si rivela una reale forza della natura. Oltre al fisico possente, infatti,il ragazzo impressiona per la facilità di corsa abbinata a potenza e precisione nel tiro, soprattutto con il piede mancino.

Tutte queste qualità, ovviamente, hanno fatto di lui un vero e proprio mediano schierato a protezione davanti alla difesa. Andrea Stramaccioni, tuttavia, nel suo 4-3-3 atipico messo in campo nella scorsa stagione, ha aggiunto ai compiti di Alfred (oltre alla fase di rottura del gioco avversario) anche quelli di un vero e proprio regista. Il diktat del tecnico romano prevedeva che Duncan si facesse carico della maggior parte dei palloni in uscita dalla difesa e lui, con grande personalità, ha ampliato il suo bagaglio tecnico ritrovandosi alla perfezione anche nella fase di impostazione della manovra offensiva.

Nella corsa alla vittoria finale dello scudetto Primavera, Duncan ha collezionato 24 presenze condite da 5 gol partendo sempre da titolare e fornendo prestazioni di alto livello per tutti i 90 minuti degli incontri disputati. La più grande soddisfazione per Alfred e per l’Inter, tuttavia, è stata la conquista della Next Generation Series. Il ragazzo con grande freddezza, si è portato sul dischetto in occasione della serie finale contro l’Ajax realizzando con personalità uno dei rigori decisivi per la vittoria finale.

Stramaccioni lo considera come un figlio e anche Duncan nutre un forte rispetto per il tecnico romano e, soprattutto per la maglia nerazzurra. Dopo l’esordio in Serie A contro il Pescara, Duncan continua a fare la spola fra Primavera e prima squadra imparando dai più grandi e confrontandosi sul campo con i suoi pari età. Si ispira a Thiago Motta e, probabilmente, come lui nutre la volontà di esordire un giorno con la maglia di una delle due nazionali per cui può essere convocato. Il suo futuro è certamente roseo, ma con il nero e l’azzurro a dipingere il suo cielo perché, come recita un suo tweet dopo il rinnovo fino al 2016 con i nerazzurri, anche per Alfred “C’è solo l’Inter”.