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L’inchiesta: #25 Raffaele Di Gennaro

06.10.2012 | 23:35

Il ruolo del portiere è forse il più delicato fra tutti quelli che un giovane ragazzo possa scegliere affacciandosi nel mondo del pallone. Con il #25 della nostra inchiesta sui giovani talenti under 93 in circolazione, faremo il punto su uno dei più promettenti numeri uno dei vivai del calcio giovanile italiano.

                             

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NOME

ANNO

24

Gerard Deulofeu

1994

25

Raffaele Di Gennaro

1993

26

Eric Dier

1994

 

Negli ultimi anni dopo l.’esplosione in serie A di numerosi portieri stranieri, soprattutto brasiliani, le più grandi società stanno provando a “fabbricarsi in casa” l’erede di Gigi Buffon. L’Inter, in particolare, ha prestatomolta attenzione al ruolo del portiere fornendo al calcio italiano, nell’ultimo lustro, almeno 4 portieri di alto livello. Dopo Cordaz (Cittadella), Belec (Crotone prima, ora Inter) e Bardi (Novara) ad Appiano Gentile è in rampa di lancio il saronnese Raffaele Di Gennaro.

Nato a Saronno il 3 ottobre 1993, Di Gennaro è l’ultimo prodotto del florido settore giovanile nerazzurro. Cresciuto fin da piccolo all’interno del club nerazzurro, alternandosi con gli studi nella città degli amaretti, Di Gennaro ha scelto da subito il ruolo del portiere.

Fisicamente ha tutte le qualità giuste per poter sfondare. Nonostante i suoi 19 anni, “DiGe” rasenta i 185 centimetri di altezza per 80 kg di struttura muscolare. In carriera, finora, è stato tuttavia proprio il suo fisico a tradirlo in numerose occasioni. Il primo infortunio, nel 2010 l’ha tenuto fuori per più di un anno, ma l’Inter ha saputo aspettarlo e Stramaccioni, nel momento decisivo della scorsa stagione, gli ha ridato le chiavi della retroguardia futura campione d’Europa e d’Italia. Scudetto conquistato soprattutto grazie a lui, che però ha dovuto arrendersi, in semifinale contro il Milan ad un bruttissimo infortunio all’anca che tutt’ora lo sta tenendo fermo ai box.

Eppure le qualità Di Gennaro le ha sempre avute e, soprattutto, dimostrate in campo. Nonostante le poche presenze, Raffaele è riuscito a mettere la sua firma in tutte le competizioni a cui l’Inter a preso parte nel 2011/2012. In Coppa Italia e nel Torneo di Viareggio la primavera nerazzurra si è arenata agli ottavi di finale, uscendo, tuttavia, soltanto dopo 120 minuti di partita contro Fiorentina e Parma in cui, Di Gennaro si è messo in luce per le sue qualità di para-rigori. Dagli undici metri, in realtà, DiGe ha deciso anche la finale della Next Generation Series in cui, grazie a due sue parate, ha regalato ai nerazzurri la vittoria finale.

La personalità non gli manca e proprio nella finale della Champions League dei giovani, Raffaele ha dato prova di possedere un grande carisma. Sull’1-1 finale, infatti DiGe ha tranquillizzato la squadra prima dei tiri dagli 11 metri, affermando con serenità un “Tranquilli, ci penso io!” che, a posteriori, si è rivelato veritiero.

Eccellente fra i pali, dotato di una reattività incredibile e di una buona presenza fisica nelle uscite basse, il portierino nerazzurro può ancora migliorare in due caratteristiche fondamentali per un portiere: le uscite alte e i rinvii con il piede debole. I due brutti infortuni hanno rallentato lo sviluppo di queste due qualità che, tuttavia, con il tempo potrà certamente perfezionare.

Nel corso dell’estate, nonostante Di Gennaro fosse ancora alle prese con il brutto infortunio all’anca rimediato nelle final eight di Campionato (in cui era risultato uno dei migliori in campo), numerose società di Serie B e Lega Pro si sono avvicinate al talentuoso portiere, ma l’Inter ha scelto di tenerlo fra i suoi ranghi, per completare al 100% il recupero del giocatore. Se in futuro la sfortuna smetterà di mettergli i bastoni tra le ruote, Di Gennaro potrà certamente raggiungere i risultati dei suoi predecessori usciti dalla scuola dei portieri dell’Inter che è, a conti fatti, un grande sinonimo di qualità.