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L’Inchiesta: #22 Souleymane Coulibaly

02.10.2012 | 16:06

Il fascino e le grandi promesse dei club della Premier League sono da sempre una facile tentazione per i giovani talenti dei vivai, soprattutto italiani. Da Giuseppe Rossi a Federico Macheda passando per Fabio Borini, sono tanti gli esempi di questa “fuga di cervelli” verso il Regno Unito. Con il #22 della nostra lista dei migliori 100 giovani talenti under ’93 andremo a conoscere l’ennesimo ragazzo che ha abbandonato il belpaese oltrepassando il canale della Manica.

 

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NOME

ANNO

     

21

Amato Pietro Ciciretti

1993

22

Souleymane Coulibaly

1994

23

Bryan Cristante

1995

 

Pur non rientrando nella categoria degli italiani “emigrati” in squadre estere, Souleymane Coulibaly, nato ad Anguededou Songon in Costa d’Avorio 26 dicembre 1994 si può considerare –perlomeno in piccola parte – uno degli italiani “comprati” dalle promesse britanniche.

Scappato da una Costa d’Avorio troppo pericolosa a causa di tensioni sociali interne, a soli 13 anni Coulibaly raggiunge il padre in Italia e fin da subito inizia ad approcciarsi al mondo del pallone. Mentre il padre si sposa con una donna italiana, guadagnandosi così il doppio passaporto, Coulibaly si fa notare nella Junior Camp Arezzo Football Academy. Con la formazione aretina disputa il campionato Allievi Regionali e subito viene notato dal Siena che, l’anno successivo (il 2009) lo tessera per il proprio settore giovanile.

L’annata 2010-2011 è quella del salto di qualità per il giovani “Culy”. Lavorando con forza negli Allievi del Siena (13 gol in 17 presenze) riesce a ritagliarsi un piccolo spazio nella primavera bianconera con cui trova il campo in 10 occasioni siglando anche il tabellino nella sfida vinta 3-1 contro il Grosseto. Tuttavia, non sono le prestazioni con la maglia della Robur a puntare i riflettori sul suo talento, bensì è la casacca dei giovani Elefanti Ivoriani a far esplodere le sue quotazioni.

Nel mondiale under 17 del 2011 disputatosi in Messico, la Costa d’Avorio si approccia – come sempre nei tornei giovanili – da favorita del torneo. La spedizione, tuttavia si rivela un piccolo flop con l’eliminazione agli ottavi di finale per mano della Francia. Coulibaly, nonostante il risultato scadente, si mette in luce per delle prestazioni eccellenti che gli valgono, in soli 4 incontri il titolo di capocannoniere con 9 gol, conditi da una tripletta messa a segno contro la nazionale verdeoro del Brasile.

L’estate 2011 scatena numerosi top club sul giocatore, con il Siena che, maledicendo il sopracitato mondiale, non può impuntarsi sul futuro del ragazzo poiché minorenne e non vincolato da un contratto professionistico. A spuntarla su Real Madrid e Manchester United è il Tottenham, che dopo aver pagato al Siena un indennizzo di 2 milioni di Euro, aggrega Coulibaly alla propria formazione riserve in cui fa la spola con l’Accademy Under 19 del club.

Coulibaly è un attaccante puro dal fisico tipicamente africano. Alto 1 metro e 72 centimetri per 70 kg di peso, Couly è stato paragonato per la sua terra d’origine e per la facilità con cui va in gol a Didier Drogba. Fisicamente, tuttavia, fra i due giocatori c’è molta differenza e, per l’esplosiva velocità abbinata ad un controllo di palla eccezionale, il talentuoso attaccante ricorda maggiormente il camerunese Eto’O. Destro naturale è preciso e potente nelle conclusioni, ma come molti giocatori africani approdati da piccoli nei campionati europei, Coulibaly deve migliorare molto nel gioco aereo e limare la tendenza a “giocare da solo” senza coinvolgere i propri compagni di reparto.

Dallo scampato pericolo della guerra civile in patria alle battaglie sui campi da gioco inglesi, Coulibaly ha già dimostrato di essere un ragazzo con la testa sulle spalle. Senza dimenticare le proprie origini, Couly potrà presto esordire e sfondare nel più competitivo campionato del mondo: la Premier League. Con buona pace dell’Italia, ancora una volta privata di un giovane talento, dal futuro assicurato.