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L’inchiesta: #18 “El Panchito”

28.09.2012 | 19:55

Quanti figli d’arte sono riusciti a sfondare veramente nel mondo del calcio e a sovrastare la reputazione conquistata con gli anni dal proprio padre, nonno, zio o avo? Con la puntata numero #18 della nostra lista dei migliori 100 giovani talenti under ’93 bussiamo alla porta di un figlio d’arte candidato a superare la fama e i successi conquistati sul campo dal suo predecessore.

 

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NOME

ANNO

     

17

Gianlcua Caprari

1993

18

Josè Cevallos Enrique

1995

19

Nathaniel Chalobah

1994

 

Di José Cevallos, il calcio mondiale ne ha già conosciuto uno. Negli anni ’90, infatti, José Francisco Cevallos detto El Pancho, difendeva con grande successo la porta del Barcellona di Guayaquil (oltre 400 incontri e 3 scudetti in Ecuador) e della nazionale ecuadoregna con cui ha disputato il Mondiale del 2002 in cui l’Ecuador esordì contro l’Italia nel girone con Croazia e Messico. Appesi gli scarpini al chiodo dopo due stagioni da protagonista con l’LDU di Quito, José Francisco si è dato alla carriera politica arrivando a occupare la poltrona di Ministro dello Sport ecuadoregno.

José Francisco Cevallos Enríquez, detto El Panchito, nasce a Guayaquil il 18 gennaio 1995. Il soprannome e tutte le esperienze giovanili nei club ecuadoregni, ovviamente, li deve a suo padre. Come lui, infatti, José Junior si avvicina molto presto al mondo del calcio esordendo nel 2004 con la maglia del Panamá Sporting Club. Fin da subito, tuttavia, cerca di distaccarsi dall’ingombrante ombra paterna: a lui, infatti, il pallone piace scagliarlo nella porta e non allontanarlo, adora gioire per un rigore segnato piuttosto che per una parata plastica in tuffo sotto l’incrocio.

Nel 2006 il club della città dove è nato, il Barcellona che già fu di suo padre, lo accoglie fra le sue fila. Gli inizi da attaccante non sono dei migliori e José Jr fatica a staccarsi di dosso l’etichetta di “raccomandato” di lusso. Tuttavia è nel 2008, con l’approdo all’LDU di Quito che El Panchito fa il vero salto di qualità. Con una rivoluzione tattica che lo porta ad abbassarsi sulla linea mediana, accompagnata da una crescita dal punto di vista fisico importante (è alto 187 cm per 75 kg), Cevallos esplode definitivamente soprattutto dal punto di vista mentale.

Il ruolo di “volante”, che noi italiani chiamiamo regista gli calza a pennello. Dotato di un’ottima visione di gioco, di un fisico in grado di supportare la fase d’interdizione e di “far legna” quando il momento tattico lo richiede, José Jr convince a tal punto i vertici dell’LDU da essere aggregato in prima squadra alla tenera età di 15 anni. Le prime convocazioni non tardano ad arrivare ma è nel gennaio 2011 che arriva l’esordio ufficiale del ragazzo che, a 17 anni ha collezionato già 36 presenze condite da 8 gol nel campionato ecuadoregno e 1 presenza nella Copa Sudamericana.

Con la maglia dell’Ecuador under 17, El Panchito si è messo in luce nei Campionati Sudamericani di categoria, in cui con il suo Ecuador (classificatosi al quarto posto) ha marcato il tabellino contro Brasile e Argentina, e nei Mondiali under 17 in cui con una doppietta ha portato l’Ecuador agli ottavi di finale.

Nonostante l’altezza, il colpo di testa non è uno dei suoi punti di forza, ma con il tempo e soprattutto l’esperienza che sta maturando nell’LDU, José Jr potrà presto implementare anche questo fondamentale. E’ considerato il miglior prospetto del suo paese e, attualmente, il prezzo di questo giocatore è ancora piuttosto contenuto. Il passaggio in Europa è frenato dallo status di extracomunitario ma in un club di media classifica attento al mondo calcistico sudamericano come il Palermo o il Catania, Cevallos non ci metterebbe molto a far valere le sue importanti qualità. Lontano dall’ala protettiva del padre, il figlio d’arte Panchito è già pronto a mettersi alle spalle l’ingombrante eredità del suo cognome spiccando il volo verso il vecchio continente.