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LAPA ANTI-GUFI

28.11.2016 | 00:10

Di Gianluca Lapadula, semplicemente Lapa-gol, ricordo una cosa più di altre quando venne a trovarmi in tv. L’argento vivo, la voglia di un ragazzo superiore a qualsiasi montagna, la predisposizione a scalare qualsiasi vetta. Con il sentimento di chi possiede le qualità per sfondare da attaccante, ma anche con l’adrenalina che non vendono al supermercato. E che neanche buonanima di Massimino potrebbe comprare per un milione di euro, più o meno come voleva fare – ai suoi tempi – con l’amalgama. Lapadula è uno spillo che si conficca nel tuo io, che ti invita a seguirlo perché lui ti ha dato una scia. Lapadula vive con l’amore di fare le cose che fa, non una virtù comune a tutti.
Per questo motivo mi sono stupito, scusate se parlo in prima persona ma ogni tanto ci vuole, quando già a metà settembre lo avevano etichettato con la patente di “flop” del mercato. Aveva saltato gran parte del lavoro estivo, era reduce da mille problemi fisici anche perché per il Pescara aveva dato tutto, e le sentenze erano già state sbobinate. Qualche esperto di Milan, lo stesso che sentenzia in base ai risultati, lo aveva marchiato. Eppure mai lo aveva visto. Forse neanche in serie B perché c’è chi si presenta in tv e spara sentenze al buio. Magari li lasciassero al buio per un mese di fila… Andate sui motori di ricerca, troverete giudizi trancianti su Lapa. Una vergogna. Dal “non è da Milan” a “ma questo è l’attaccante che…”, e ci fermiamo qui. Andate su internet, prendete gli indirizzi e i numeri di targa, magari sono gli stessi che tra domani e dopodomani si lanceranno in editoriali epici. Della serie “ha visto Lapa-gol, io l’avevo detto che sarebbe stato da Milan”. Talvolta ci vuole davvero la faccia come…
Per questo motivo, conoscendo il suo orgoglio che vale più dell’istinto da killer quando deve inquadrare la porta e uccellare i portieri, non mi sono meravigliato quando l’ho ascoltato in qualche dichiarazione post-Empoli. Aveva fatto il fenomeno, mica alla decima o alla dodicesima da titolare, e nessun bookmaker avrebbe quotato la possibilità che si sarebbe tolto qualche sassolino dalla scarpa. Perché Lapa è diretto, come quando punta un difensore. Dovete sapere che gli hanno fatto ingoiare bocconi amarissimi e che quello che si è guadagnato lo ha dovuto conquistare versando lacrime, sgobbando come un mulo. Un percorso ricco di prevenzione come quando, era a Parma, gli dissero che non era da serie A o da serie B e che sarebbe stato meglio svernare in Slovenia. Destinazione Nova Gorica e complimenti vivissimi.
Così nacque, in una notte di Empoli, Lapa anti-gufi. Anzi, per la verità aveva visto molto prima la luce del sole, ma lo avevano condannato semplicemente perché era rimasto in infermeria e non si era gustato mezzo raggio di Milan. Adesso che è nato anche per quelli che avevano preso lucciole per lanterne, sarebbe il caso di non arrampicarsi sugli specchi per cercare di recuperare il terreno perso. A forza di arrampicarsi si rischia di scivolare e di finire sempre più giù, mentre Lapa sale sempre più su.
Tranquillo, Gianluca: hai depositato lo spray anti-gufi in fondo alla porta difesa da Skorupski. Non spruzzarlo, i tuoi presunti censori li hai già lasciati a terra. Stecchiti.

Foto: Facebook ufficiale Lapadula