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LA SERIE A RITROVA IL MAGICO SINISTRO DI CICCIO LODI

25.09.2015 | 09:45

“Ritorno in una squadra importante. Mi metto subito a disposizione del mister pronto a dare il meglio per questa squadra. Fisicamente sto molto bene, in questo momento mi manca solo il ritmo partita. Ringrazio il Catania che mi ha dato la possibilità di allenarmi. Ho visto le partite dell’Udinese in televisione. Bisogna riuscire a essere squadra dal 1′ al 90′. Serve avere sempre grande concentrazione. Ho giocato in tanti ruoli e con tanti moduli ma la mia posizione è sempre stata quella di regista davanti alla difesa. Prima della fine del mercato ho avuto contatti con diverse squadre, ma sono orgoglioso di aver scelto questa piazza. Di Natale? Con lui ho un rapporto bellissimo, siamo cresciuti insieme nell’Empoli. Presto tornerà a segnare. Ho scelto la maglia numero 20 perché negli ultimi anni ho sempre indossato il 10, e 10 più 10 fa 20”. Si è presentato così ai suoi nuovi/vecchi tifosi Ciccio Lodi, il regista che mancava all’Udinese. Per lui contratto di una stagione più opzione per la seconda e subito a disposizione del tecnico Colantuono, alle prese con una situazione di classifica tutt’altro che invidiabile: 3 punti in 5 giornate e la dirigenza che comincia a spazientirsi. “Devono stare attenti perché a gennaio possiamo cambiare tutto e rivoluzionare la squadra”, ha tuonato il patron Pozzo due giorni fa. E chissà che qualcosa non possa cambiare con il solo innesto di Lodi.


Faro dell’Empoli a inizio carriera, il regista napoletano classe 1984 esordisce in serie A proprio con i toscani, ma comincia a dare il meglio di sé in cadetteria, nel biennio 2006-2008 con indosso la maglia del Frosinone, alla corte di Iaconi prima e di Cavasin poi. 31 reti in 81 presenze e la consapevolezza di aver mostrato davanti ai palcoscenici di B un delizioso sinistro degno di ben altre ribalte. A gennaio del 2008 l’Empoli si convince abbastanza facilmente a esercitare il controriscatto, cedendo ai ciociari l’attuale capocannoniere della serie A, Eder. Altri 13 gol nella stagione successiva sono l’ultimo passaggio verso una svolta obbligata che risponde al nome dell’Udinese. La prima parentesi bianconera non si conclude però nel migliore dei modi, così ecco il pronto ritorno ai laziali. A gennaio 2011 esplode il Lodi che tutti conosciamo e che ha fatto la fortuna anche di migliaia e migliaia di fantallenatori. Il Catania sborsa 600 mila euro per prelevarne il cartellino in compartecipazione con l’Empoli, poi, con l’arrivo di Montella sulla panchina all’ombra dell’Etna, tutti i tasselli si completano. Lodi arretra il proprio raggio di azione, diventando il regista dei rossazzurri. E il loro leader: punizioni, calci d’angolo, lanci, cambi di gioco, la costruzione del gioco passa tutto dai suoi piedi. Anzi, soprattutto dal suo magico sinistro, una meraviglia per i calci piazzati dai 20 metri, suo autentico marchio di fabbrica. Con Genoa, Catania e Parma il Lodi che avremmo sempre voluto ammirare si è un po’ smarrito. Si ritorna al passato, a quell’Udinese con cui ha ancora un conto in sospeso per via di un rendimento non proprio all’altezza. Con un allenatore e uno stadio nuovi. Ma con la voglia di sempre di spaccare le porte. Rigorosamente col mancino.


Foto: Udinese on Twitter