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La Juventus si conferma Campione d’Italia

05.05.2013 | 17:09

La Juventus é Campione d’Italia. Grazie ai tre punti conseguiti nel match casalingo contro il Palermo, i bianconeri hanno acquisito la matematica certezza del bis tricolore, in verità mai messo seriamente in discussione nel corso del campionato, per lo meno non successivamente allo scontro diretto del San Paolo del 1 Marzo. Uno scudetto che presenta analogie ma anche differenze rispetto a quello dello scorso anno, il primo dell’era Conte. In comune c’è innanzitutto il denominatore principale, Antonio Conte appunto, autentico artefice dei nuovi gloriosi fasti dopo la faticosa ricostruzione post 2006.

Grinta, fame, voglia di vincere e di “alzare sempre l’asticella”, come ribadito ieri in conferenza stampa: nel 43enne tecnico salentino è trasfuso tutto il dna della Vecchia Signora tornata a primeggiare. Ma ad accomunare i due successi c’è anche l’organico, praticamente lo stesso dell’annata precedente, con un Del Piero in meno e due colored in più: Kwadwo Asamoah e Paul Pogba, gli unici rilevanti puntelli arrivati dal mercato. Anche quest’anno non ha influito l’assenza del famigerato top player in avanti, la cooperativa del gol ha chiuso in attivo anche l’esercizio 2012-13, trascinata dal socio Arturo Vidal, l’unico giunto in doppia cifra col rigore di oggi che ha inguaiato i rosanero.

Le differenze rispetto alla stagione scorsa riguardano in primis le modalità della conquista dell’ennesimo scudetto della storia di Madama, senza badare al numero per evitare di addentrarci nell’antipatica querelle. Dodici mesi or sono si celebrava una Juventus imbattuta, che aveva superato a suon di “pareggini” il gennaio nero ripropostosi, puntuale, anche stavolta. Ma alle quattro sconfitte rimediate nella serie A tuttora in corso, fanno da contraltare le ben 26 vittorie conseguite, a fronte delle 23 del primo trionfo, quando i torinesi conclusero l’annata a quota 84 punti. Mentre adesso in classifica, accanto al nome della capolista, fa già capolino il numero 83 nonostante manchino ancora 270 minuti alla fine delle ostilità.

Al tirar delle somme, la Champions ritrovata non ha influito sul campionato, come in tanti avevano pronosticato, ma proprio l’Europa adesso va messa concretamente nel mirino: lo ha fatto capire ieri lo stesso tecnico salentino, che ha dimostrato di essere più forte di tutti e di tutto, anche di un box propinatogli per quattro lunghi mesi. Le “ruote sgonfie” sono solo un ricordo, anche perché la Juve non ha avuto bisogno nemmeno di un pit-stop: in testa dalla prima curva, fino alla bandiera a scacchi di oggi pomeriggio.