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La Juve forza 6: sconfessate le due principali teorie della crisi

15.11.2022 | 23:57

Chi vive in un mondo tutto suo sostiene la seguente teoria: su Max Allegri sono partiti i pentimenti. Ci piacerebbe che i giornalisti radio-telecronisti non facessero i tifosi e che non parlassero con la bandiera in mano, come accade con Mourinho (addirittura difeso sulla vicenda Karsdorp, gestione pessima e senza un minimo di umanità verso un ragazzo che avrà sbagliato in campo ma che non avrebbero dovuto mandare sul patibolo). Su Allegri spieghiamo perché. Non ci sono pentimenti, anzi le sei vittorie consecutive non fanno altro che confermare le tesi precedenti. Sono state sconfessate in poche settimane le due principali teorie della crisi, portate avanti da Galeone (ovviamente suo padrino calcistico) e dai suddetti giornalisti che non conoscono il dono dell’imparzialità. Prima teoria: si diceva che con quell’organico la Juve non sarebbe andata da nessuna parte, che la qualità era scadente, che c’era da mettersi le mani nei capelli. In realtà era l’esatto contrario: sarebbe bastato fare scelte precise, non utilizzare i giovani soltanto per emergenza (ora, come per incanto, Fagioli è titolare fisso), immaginare che Bremer sarebbe stato valorizzato con la linea difensiva a tre e non a quattro, potremmo continuare all’infinito. Se l’organico fosse stato così scarso, soltanto pensarlo era una bestemmia bella e buona, non avrebbe fatto risultato neanche per caso. La seconda teoria sconfessata dai fatti è che senza gli infortunati la Juve non sarebbe stata capace di fare un filotto. Esattamente come si dice di Mourinho che senza Dybala e Wijnadlum le possa perdere tutte, sono i tifosi-giornalisti o i giornalisti-tifosi. Prendete la formazione Juve anti-Lazio: era in campo chi è stato fuori per qualche settimana (Bremer) o per qualche giorno (Kean). Gli altri ci sono stati sempre o quasi sempre. Sarebbe bastato scegliere, la Juve è forte anche senza gli infortunati, magari sarà ancora più forte quando torneranno a tempo pieno i vari Pogba, Di Maria, Chiesa eccetera. Chi sostiene che i censori di Allegri dovrebbero chiedere scusa forse ignorano il non trascurabile dettaglio che dovrebbe essere Allegri a chiedere scusa alla Juve. Solo per aver capito in ritardo una formula che, se individuata in tempo, avrebbe come minimo consentito di giocare fino in fondo per la qualificazione agli ottavi di Champions. A chi ragiona in base ai risultati del momento bisognerebbe ricordare due cose. La prima: la Juve è fuori dalla Champions, da sempre obiettivo primario, già a novembre. La seconda: alla sosta di novembre è terza a 10 punti dalla prima. Domanda: se a metà agosto avessero immaginato che sarebbe stato questo il parziale, per tutti o quasi sarebbe stato un bilancio disastroso. Quindi Allegri non ha fatto altro che riprendere in mano la situazione dopo averne perso colpevolmente il controllo. Lo diciamo adesso: per salvare la stagione non basta un secondo, un terzo o un quarto posto, urge vincere. Male che vada in campionato, servirebbe alzare in cielo l’Europa League. Che non è la Champions, precisiamo, ma che almeno annacquerebbe la profonda delusione della fase a gironi. Con Fagioli e il 3-5-2, con idee e non alibi, oggi forse la Juve sarebbe agli ottavi della manifestazione per club più prestigiosa.

Foto: Twitter Juventus