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KOUNDÈ, LA NOTTE DELLA VERITÀ

17.02.2021 | 14:50

Jules Koundè nasce a Parigi il 12 novembre 1998, da una famiglia di origine beninense. La sua crescita sportiva non avviene però nella capitale, ma a Bordeaux. A 14 anni entra in maniera definitiva nel mondo Bordeaux e dopo un breve apprendistato tra giovanili e squadra delle riserve fa il suo debutto da professionista nel gennaio 2018. A fine stagione Jules colleziona 18 gettoni con due reti in Ligue1, imponendosi come uno dei centrali più interessanti d’Europa.
La stagione successiva è una conferma della precedente: 37 presenze con il carattere di un veterano e grande prestanza fisica e tecnica gli valgono l’interesse di numerosi top club europei. Sarà però il Siviglia ad assicurarselo. Jules Koundé sembra essere perciò l’ennesima scommessa vinta da Monchi, un ds che esclusa la piccola parentesi sfortunata a Roma, sembri essere il Re Mida dei dirigenti. Quando nell’estate del 2019 Monchi si assicurò il difensore sborsando un assegno da 25 milioni nelle casse del Bordeaux, in molti storsero il naso; per poi ricredersi oggi. Koundé, nonostante i suoi 22 anni è già tra i migliori del suo ruolo. Non lo affermano solo gli esperti, ma soprattutto i numeri: l’ingresso nella formazioni tipo de La Liga al suo primo anno in maglia andalusa, mostra la bontà delle sue prestazioni settimanali con la maglia biancorossa.
Nel calcio sempre più fisico di oggi, nonostante l’altezza non eccelsa, riesce a sopperire questa mancanza attraverso un ottimo senso della posizione unito a tempi di intervento quasi perfetti.
Destro naturale, veloce sia di piede che di pensiero tanto da riuscire a giocare con una tranquillità straordinaria. Con Lopetegui ha saputo valorizzare le proprie differenze fino a renderle uniche, e proprio per questo motivo il francese oggi è un tassello fondamentale per gli andalusi e si appresta a diventarlo per la Nazionale francese, magari già dai prossimi Europei.
Tornando a Monchi, difficilmente quando l’ex direttore sportivo della Roma si è esposto così tanto ha sbagliato. Certo, su Koundé sono stati investiti tanti soldi, come riconosciuto il giorno della presentazione alla stampa dallo stesso calciatore: “Sono la scommessa personale di Monchi, segno che tutti hanno fiducia in me: devo assolutamente ripagarla”. Ma lui lo ha fatto, e lo sta continuando a fare.
Questa sera avrà il difficile compito di provare a fermare Erling Haaland, ma la personalità non gli manca. Ai canali ufficiali della UEFA ha infatti affermato: “Individualmente mi concentrerò un po’ di più su Haaland, ma non troppo perché il calcio è uno sport di squadra”. Jules ha però già dimostrato di cavarsela piuttosto bene contro attaccanti quotati: nella scorsa finale di Europa League, ha retto bene l’onda d’urto di Romelu Lukaku.

 

 

 

Foto: Twitter Personale