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JOSHUA KING, FORZA FISICA E VIZIO DEL GOL. DALLO UNITED AL BOURNEMOUTH CON FAME

12.03.2017 | 11:00

Nel ventottesimo turno di Premier League brilla la stella di Joshua King che trascina con una fenomenale tripletta il suo Bournemouth contro il West Ham. In realtà la giornata non era iniziata nel migliore dei modi dato che, al minuto numero 9, l’attaccante sprecava un calcio di rigore. Ma dal 31′ in poi, non c’è stata più storia. Gli Hammers cadono in ginocchio (3-2 il risultato finale) al cospetto della sua straripante forza. King nasce ad Oslo il 15 gennaio del 1992, da padre gambiano e madre norvegese, particolarità che lo accomuna a John Carew. Sin da bambino, nel sobborgo di Romsas, inizia a rincorrere un pallone. A 6 anni entra a far parte della squadra del suo quartiere, nel 2006, l’allora quattordicenne punta passa al Vålerenga. L’anno seguente, fu notato dagli osservatori del Manchester United e sopratutto dal connazionale Ole Gunnar Solskjær. A quel punto giunge il momento del grande salto, King firma per i Red Devils il 16 gennaio 2008 debuttando con la formazione Under 18 il 29 marzo, in una sconfitta per 5-1 contro i pari età del Sunderland. Nella stagione successiva realizza 4 reti in altrettanti incontri, contribuendo in questo modo al successo nell’edizione annuale della Milk Cup. Gioca anche due partite all’inizio della Premier Academy League 2008-2009, ma un infortunio lo costringerà a restare lontano dal campo per un paio di mesi. Successivamente, dopo aver vinto un campionato con la formazione Under 21 dello United, King decide di cambiare aria per giocare con continuità. Il Preston lo preleva in prestito, ma colleziona soltanto 8 apparizioni. Una volta rientrato alla base preferisce tentare un’avventura in Germania, il Borussia Mönchengladbach punta su di lui.

L’accordo tra le parti fu ufficializzato il 22 luglio. Un altro infortunio frena il suo inserimento, il copione sembra quello già visto, ma dopo alcune settimane arriva l’esordio in Bundesliga, precisamente il 19 agosto, subentrando a Mike Hanke durante la sfida vinta per 4-1 sul Wolfsburg. Il 5 gennaio 2012, dopo aver racimolato un paio di presenze, King torna al Manchester United. Il 16 gennaio 2012, passa nuovamente in prestito all’Hull City. Stavolta tutto va per il verso giusto, il giovane talento norvegese trova continuità e si ritaglia il proprio spazio. Il 9 aprile realizza la prima e unica rete con la maglia dei Tigers contribuendo al successo per 2-1 sul Middlesbrough. Conclusa l’ennesima esperienza a titolo temporaneo, lo United decide di trattenerlo. Il 20 novembre 2012, finalmente,  gioca la sua prima partita in Champions League subentrando, nella ripresa contro il Galatasaray, a Danny Welbeck. Pochi giorni dopo, però, precisamente il 22 novembre, ecco un altro prestito al Blackburn. Questo trasferimento si rivelerà decisivo per la carriera di King che, con i Rovers, esplode letteralmente e con fame si conferma domenica dopo domenica. Il 2 gennaio del 2013, infatti, il Blackburn decide di acquistare il suo cartellino a titolo definitivo. Nel frattempo arrivano anche le prime convocazioni in Nazionale norvegese, la crescita di King è esponenziale. Dopo tre stagioni disputate ad alti livelli, nell’estate del 2015 il Bournemouth, appena promosso in Premier League, si assicura le sue prestazione. La prima annata si conclude con un discreto bottino: 6 sigilli e 3 assist in 31 presenze. Numeri che convincono chiaramente il club rossonero. Mentre quest’anno, finora, in 27 presenze, King ha totalizzato 11 reti (record personale di gol durante un campionato) in 27 presenze. Con la tripletta di ieri al West Ham King manda un segnale forte: il meglio deve ancora venire, a 25 anni la sua voglia di sorprendere è immensa. Intanto, in attesa di una nuova avventura più ambiziosa, c’è una salvezza da conquistare con il Bournemouth.

Foto: Daily Mail