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Jolly: Leonardo Spinazzola, il tassello che completa il mosaico

25.01.2017 | 21:45

L’attuale sesto posto dell’Atalanta è il naturale e meritato risultato di una proprietà che da sempre fonda le proprie basi su lungimiranza, programmazione, competenza, oculatezza e valorizzazione del settore giovanile.

 

Nelle ultime settimane sono stati i numerosi prodotti del florido vivaio a ritagliarsi ampio spazio nei mass media, grazie a prestazioni da incorniciare e al mercato destinato ad entrare sempre più nel vivo. Da Caldara a Gagliardini, da Kessie a Conti, fino ad arrivare ai ragazzi della Primavera lanciati contro la Samp da Gianpiero Gasperini, sempre in prima fila nel dare fiducia ai ragazzi provenienti dal settore giovanile.

 

L’Atalanta è l’esempio del club modello, dell’11 versatile, moderno e ricco di orgoglio, nel quale la duttilità tattica, il dinamismo e l’attaccamento alla causa diventano fattori che fanno la differenza. L’emblema di tale filosofia è rappresentato da Leonardo Spinazzola, rientrato in estate a Bergamo dopo l’esperienza tra i cadetti in quel di Perugia tramite un’operazione super conveniente con la Juventus, basata sul prestito biennale con diritto di opzione e contropzione a favore dei bianconeri. Il suo ritorno non aveva suscitato clamore tra i media, ma sono le classiche operazioni che consolidano i successi dell’Atalanta, capace di vedere sempre oltre la visuale di un normale osservatore.

 

L’esterno nativo di Foligno ha impiegato ben poco tempo a ritagliarsi uno spazio da protagonista nella realtà più affascinante nella massima serie. Nessun mistero dietro ad un’annata finora vissuta in prima fila. Lavoro sodo nel corso di ogni allenamento, capacità di seguire alla lettera e in maniera efficace ogni dettame tattico di mister Gasperini, abilità nel ricoprire una vasta gamma di ruoli mantenendo sempre un rendimento sopra la media.

 

Contro la Sampdoria ha dato l’ennesima dimostrazione; nel corso della gara il tecnico degli orobici ha cambiato modulo in più di un’occasione, di conseguenza l’ex perugino è andato ad assumere posizioni differenti, agendo da terzino nella difesa a 4, da esterno al quale è richiesta la doppia fase coprendo l’intera fascia nel centrocampo a 5, terminando la gara praticamente da interno in mediana.

 

A 24 anni ancora da compiere Spinazzola ha la possibilità di far svoltare la carriera, a Bergamo ha trovato l’ambiente ideale per prendere il volo, in Gasperini il tecnico ideale per veder valorizzato al massimo tutto il suo potenziale, in quest’Atalanta un meccanismo perfettamente oliato nel quale con personalità, abnegazione e duttilità tattica si può davvero compiere il grande salto, sognando tutti insieme e puntando, perchè no, all’obiettivo europeo.

 

Una fascia percorsa avanti e indietro chissà quante volte, abbiamo perso il conto. Chi non si perde è invece il ragazzo cresciuto nel vivaio juventino, un motorino inesauribile sulla corsia sinistra, un treno che pone fine alle resistenze degli avversari nel proprio fortino, già messo in seria difficoltà dai riferimenti offensivi orobici, Papu Gomez in primis. Sovrapposizioni, cross dal fondo, raddoppi di marcatura, diagonali difensive, sgroppate a campo aperto, abilità nello stretto, tutto possibile con  invidiabile tecnica di base, mille polmoni e spirito di sacrificio. Numerose caratteristiche e un’identità ben precisa: Leonardo Spinazzola.

 

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net