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Jolly: Igor Coronado, il talento a portata di mano

21.12.2016 | 20:35

Una delle più grandi soddisfazioni nel calcio moderno consiste nell’assicurarsi a basso costo giovani talenti sconosciuti, spesso militanti in campionati poco pubblicizzati, valorizzarli all’interno di un gruppo, con il quale risulta possibile ottenere grandi risultati, e registrare notevoli plusvalenze al momento della cessione.

In alcune occasioni non tutto va liscio, bisogna aver a che fare con intoppi, imprevisti, ostacoli di natura ambientale, contrattuale, intermediari, procuratori e ogni variabile pronta ad incidere sul campo. In serie A, in particolare nel campionato cadetto e in Lega Pro lo scouting rappresenta una tra le potenziali ricchezze di un club. A fare la differenza sono la competenza, la lungimiranza, il fiuto per gli affari e la tempestività nel chiudere un’operazione anticipando la concorrenza.

Ne sa qualcosa il Trapani, quando nell’estate 2015 il Ds Faggiano pescò nel campionato maltese un talento in forza al Floriana, un brasiliano di 23 anni di corporatura minuta, ma tecnicamente dotato di un grande potenziale da esprimere ancora nel grande calcio. Operazione chiusa con la formula del prestito con diritto di riscatto, Igor Coronado ripaga la fiducia con una grande stagione, terminata con l’invidiabile bottino di 8 reti, un elevato numero di assist e una crescita costante sotto il profilo tattico, trasformandosi in un elemento che mette il talento a disposizione delle esigenze di una squadra, andando a ricoprire più ruoli con la medesima efficacia.

La mancata promozione in serie A ha rappresentato l’apice di una società protagonista di un’incredibile escalation che l’ha portata in pochi anni dai dilettanti ad un ruolo di primo piano nel torneo cadetto. Purtroppo a quel punto molto spesso risulta inevitabile un ridimensionamento, bisogna ritornare prontamente con i piedi per terra, le motivazioni possono calare, qualche pezzo pregiato può essere perso in sede di mercato e si può avere la sensazione che un ciclo possa ritenersi concluso. Tutto vero, ma nessuno avrebbe mai pensato ad un Trapani rilegato all’ultimo posto con un sensibile gap dalla salvezza diretta prima della sosta natalizia.

Difficile il compito di rimettere i cocci al loro posto, non perdere il bandolo della matassa e fare fronte comune, ma nelle difficoltà deve emergere il valore aggiunto fondamentale per ritrovare la luce in fondo al tunnel. Igor Coronado sta provando a trascinare il Trapani fuori dalle sabbie mobili, mettendo da parte ogni discorso relativo al futuro in ottica mercato e pensando esclusivamente all’obiettivo salvezza. Suo il goal che ha permesso alla formazione siciliana di andare provvisoriamente in vantaggio al Comunale di Chiavari credendo davvero alla conquista di 3 punti che sarebbero stati vitali, sua la rete del momentaneo e illusorio pareggio contro la corazzata Frosinone.

In questo momento sono i trascinatori della scorsa stagione ad avere il compito di far svoltare una stagione apparentemente maledetta. Tra loro ha risposto presente Igor Coronado, il quale sta provando a compensare le lacune strutturali dell’11 titolare con il talento, l’imprevedibilità, il dinamismo, la capacità di non dare punti di riferimento agli avversari e l’abnegazione che lo contraddistinguono. Purtroppo, o per fortuna si gioca, si vince e si perde in 11, il buon rendimento del singolo non può bastare per invertire la rotta in maniera definitiva.

Piange la classifica della compagine da poco allenata da mister Calori, il tempo per recuperare ancora non manca, ma bisogna andare alla ricerca di un breve filotto in grado di accorciare notevolmente sulle dirette concorrenti. La voglia di riscatto dei veterani e gli attesi innesti sul mercato risulteranno decisivi, nel frattempo si sa di poter contare sul talento brasiliano, un tassello imprescindibile nel mosaico chiamato salvezza.

 

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net