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JOLLY: Franco Brienza, il valore aggiunto senza età

12.10.2016 | 21:00

Solitamente quando si ha a che fare con giocatori dall’età avanzata, pari o superiore ai 35 anni, si fa riferimento a portieri, o al massimo difensori centrali. È sempre più raro trovarsi dinanzi a determinate situazioni anagrafiche in altri ruoli.

Nel Bari è possibile soffermarsi su un’eccezione che conferma la regola. A 37 anni Franco Brienza non ha ancora smesso di incantare, regalare perle, magie, prodezze, mettere a disposizione il proprio talento al servizio della squadra, alla quale non fa mai mancare abnegazione e spirito di sacrificio. Non è più un ragazzino da un pezzo, ma soltanto secondo la carta d’identità. In campo il tempo si è fermato, lui non risente in nessun modo di una lunghissima carriera che l’ha visto protagonista in ogni campionato; la capacità di divertirsi e incidere ancora è contagiosa, la sua professionalità uno spot per l’intero movimento calcistico.

Il San Nicola dovrebbe rappresentare un fattore, un valore aggiunto capace di trascinare la formazione di mister Stellone a raggiungere l’obiettivo promozione, invece finora i galletti hanno lasciato per strada punti pesanti tra le mura amiche. Dopo il k.o. all’esordio contro il Cittadella e la pesante debacle con il Benevento, nell’ultimo turno casalingo è arrivato soltanto un punto affrontando l’Entella, al termine però di una sfida stavolta dominata in lungo e in largo dai pugliesi, ai quali manca come il pane la capacità di dimostrarsi freddi sotto porta, troppi gli errori in fase realizzativa.

Se si perde il calcolo delle occasioni da rete sprecate a tu per tu con il decisivo Iacobucci, non si può evitare di soffermarsi sull’unico elemento in grado di gonfiare la rete ospite con un’autentica perla. Franco Brienza con classe pura manda fuori tempo l’intera retroguardia dopo aver agevolmente controllato una palla a spiovere. Imparabile la sua conclusione, la sfera si insacca con potenza e velocità nell’angolino alto. Dura pochi giri d’orologio la gioia del pubblico barese, ma quella perla rientra tra i tanti goal di ottima fattura nella carriera di un talento dai grandi mezzi tecnici, che avrebbe meritato di raggiungere risultati ancora superiori a livello personale e di collettivo.

A qualsiasi età, in qualunque piazza, con estrema duttilità tattica potendo agire da trequartista, seconda punta, oppure in posizione più defilata a seconda delle esigenze, il talento nato a Cantù il 19 marzo 1979 ha fatto chiaramente capire sul campo come non si potesse fare a meno di una classe sempre accompagnata da dinamismo e concretezza, lasciando ad altri colleghi l’attitudine a vendere fumo, o dedicarsi alle parole sempre destinate ad essere portate via dal vento.

Finora il Bari non è ancora riuscito a decollare, ma con un Brienza a tali livelli bisogna crederci e puntare a quella continuità di risultati e prestazioni indispensabile per recitare un ruolo di primo piano in un torneo interminabile e ricco di insidie come quello cadetto.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net