IRAOLA, UN PREDESTINATO

09/05/2025 | 14:59:17

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Una delle sorprese della Premier League in questa stagione è il Bournemouth, compagine che abitualmente ha sempre lottato per evitare la retrocessione, che quest’anno, con lo stesso budget e investimenti, è in lotta per una qualificazione alle coppe europee. Ottavo posto in Premier, risultati strepitosi e grande calcio, sono il frutto di un lavoro strepitoso del club, in particolare di un allenatore emergente, che ha lasciato il calcio giocato da poco, lo spagnolo Andoni Iraola

Ex allenatore del Rayo Vallecano, Iraola è arrivato sulla panchina dei “Cherries” nell’estate 2023, portando con sé un gioco propositivo e organizzato che ha rapidamente dato i suoi frutti. Iraola è noto per il pressing alto, il famoso gegenpressing che ad esempio ha fatto le fortune di Klopp,  la capacità di recuperare palla velocemente e la costruzione ragionata dal basso. Il Bournemouth ha mostrato miglioramenti netti in queste aree rispetto alle stagioni precedenti. Pur restando fedele ai suoi principi, Iraola ha saputo adattare il sistema alle caratteristiche della rosa, usando moduli come il 4-2-3-1 o il 4-3-3 a seconda dell’avversario. Sotto la sua guida, diversi giocatori hanno fatto il salto di qualità, come Dominic Solanke, Ryan Christie e Marcus Tavernier per non parlare di quest’anno con l’ex juventino Dean Huijsen, acquistato per circa 10 milioni dalla Juventus e che in estate potrà essere venduto a circa 50 milioni. Dopo un inizio un po’ difficile, il Bournemouth ha inanellato vittorie importanti anche contro squadre di alto livello, guadagnandosi elogi da parte di tifosi e addetti ai lavori. Iraola aveva sorpreso già tutti nel 2020 quando portò il Mirandes alle semifinali di Coppa del Re (all’epoca era in Seconda Divisione Spagnola).

Iraola è stato anche un ottimo calciatore, una delle bandiere dell’Athletic Bilbao. E’m nato il 22 giugno 1982 a Usurbil (Paesi Baschi), da calciatore era un terzino destro. E’ cresciuto nelle giovanili dell’Athletic Bilbao esordendo nel 2003.È stato una bandiera dell’Athletic Bilbao, dove ha giocato per 12 stagioni consecutive (2003–2015), totalizzando più di 500 presenze e diventando uno dei giocatori più amati dai tifosi. Ha partecipato a diverse finali di Copa del Rey e all’indimenticabile cavalcata fino alla finale di Europa League nel 2012 sotto la guida di Marcelo Bielsa (persa poi contro l’Atlético Madrid). Bielsa che sarà poi suo mentore una volta che deciderà di allenare.  Nel 2015 si è trasferito ai New York City FC nella MLS, chiudendo lì la carriera da calciatore nel 2016. Dopo aver ottenuto il patentino, inizia ad allenare nel 2018, partendo da Cipro, nell’AEK Larnaca , dove ottiene buoni risultati, alcuni trofei vinti come la Supercoppa di Cipro. Torna in Spagna, al Mirandés  nella seconda serie, nel 2019-20: come abbiamo raccontato prima, fa una stagione sorprendente, con semifinale di Copa del Rey e buon campionato. Resta in seconda divisione ma passa al più ambizioso Rayo Vallecano dove resta per tre anni e costruisce ottime cose. Ottiene la promozione in Liga al primo anno. Due salvezze tranquille e storiche semifinali di Copa del Rey (una abitudine per il tecnico ormai). Viene apprezzato per il gioco intenso, il pressing e la compattezza. Dal 2023, la chiamata al Bournemouth, in Premier, dove ha portato idee moderne, ottenendo risultati notevoli e migliorando il rendimento della squadra. Thiago Pinto, ex ds della Roma, ora manager del Bournemouth, ha parlato così, in una intervista a Sky, di Iraola: “Abbiamo un grandissimo allenatore, un uomo fantastico che con i giocatori e con il calcio che ha portato in questo piccolo stadio ha fatto diventare il Bournemouth un caso di studio”.

Come descritto precedentemente, lo stile di Iraola si basa sulle influenze del Loco, Marcelo Bielsa e dal calcio posizionale spagnolo. Inoltre, il pressing alto, le transizioni rapide, compattezza difensiva, sono le abilità principali di questo Bournemouth, composto da tanti giovani, pronti a spiccare il volo. È considerato una figura schiva e riservata fuori dal campo, ma molto preparata tatticamente. E’ un anti divo, un anti personaggio, non ama le telecamere e apparire, preferisce il silenzio e il lavoro, il lavoro di un predestinato della panchina.
Foto: Instagram Bournemouth