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Il mercato in campo – Crederci sempre. Lo insegna Davide Nicola

21.04.2021 | 23:30

La clamorosa rimonta nel finale con il Sassuolo poteva sembrare un fuoco di paglia vista la successiva debacle di Crotone. Si correva seriamente il rischio di bruciare il fattore psicologico generato da un successo insperato simbolo di una netta inversione di tendenza, passando da vittime a protagonisti di remuntade.

I granata, reduci dalle sconfitte con Inter e Sampdoria con un numero non elevato di occasioni in rapporto alla mole di gioco espressa, si sono ritrovati ad un bivio delicatissimo in occasione del derby. È arrivato un punto, si è sfiorata la storica vittoria, è stato collocato un tassello fondamentale nel mosaico salvezza per classifica, morale, autostima. Il blitz di Udine e la rimonta con la Roma hanno portato sei punti pesantissimi, consentendo ai granata di riagganciarsi alle dirette concorrenti dopo tempo immemore e mettendo il Cagliari quasi con le spalle al muro.

L’obiettivo salvezza non è ancora stato raggiunto, si tratta di un campionato estremamente equilibrato, ricco di sorprese e pieno di insidie, ancora di più in epoca Covid. La formazione del Presidente Cairo sarà chiamata a lottare fino alla fine per mettersi davvero alle spalle l’ennesima annata tormentata e progettare un futuro più consono al blasone del club. Nel frattempo è doveroso sottolineare il gran lavoro fin qui svolto da Davide Nicola, arrivato sulla panchina del Toro in una posizione deficitaria di classifica dopo la gestione Giampaolo, in una situazione morale ed ambientale piuttosto turbolente.

L’ex difensore ha dovuto lavorare a fondo nella testa del gruppo, provando a rigenerarlo da un torpore, un senso di impotenza e pessimismo destinati a trasformarsi nel principale avversario alla cavalcata salvezza. Il tecnico di Luserna San Giovanni ha messo a disposizione professionalità, grinta, carica agonistica, competenza, attaccamento alla maglia, pragmatismo e flessibilità tattica. Fin dal suo arrivo la squadra ha dato segnali di risveglio ed orgoglio, non gettando mai la spugna ed evitando sconfitte all’ultimo respiro.

L’ulteriore accelerazione è arrivata con il mercato di gennaio. Nessuna rivoluzione, l’organico è stato rafforzato con pochi elementi ritenuti importanti dal nuovo tecnico in ruoli che avevano palesato lacune. Mandragora e Sanabria hanno alzato il tasso qualitativo, offrendo visione di gioco in cabina di regia e una preziosa freccia offensiva. Il percorso di crescita è gradualmente proseguito, non si è ancora giunti al traguardo, basta sempre poco per compromettere parte degli sforzi profusi ma il Toro ha intrapreso la retta via e questo è un dato di fatto indiscutibile.

Nel caso di seconda salvezza consecutiva dopo quella raggiunta con il Genoa, Nicola meriterebbe a pieni voti la riconferma e la possibilità di iniziare la stagione dalla preparazione estiva. Ha dimostrato con i fatti di risollevare squadre allo sbando, riassestare ambienti depressi e incrinati. Al Genoa è mancata la conferma nonostante fosse richiesta a furor di popolo, si sa come nel calcio spesso e volentieri non venga seguita la strada della meritocrazia.

Il futuro passa anche e soprattutto dal presente, il Toro sta rivedendo la luce ma bisogna allontanarsi definitivamente dal tunnel. Non pare un obiettivo impossibile se alla guida c’è Davide Nicola, al quale si possono affidare progetti a lungo termine e non esclusivamente missioni quasi impossibili a stagione in corso.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net

Foto: sito Torino