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Il mercato in campo – Cornelius, l’attaccante universale

25.06.2020 | 21:30

Il Parma ha dovuto fare i conti con diversi infortuni piuttosto seri ad alcuni elementi cardine: Sepe, Grassi e in particolare Inglese. Mister D’Aversa e la società si sono rimboccati le maniche, non si sono mai fatti trovare impreparati, dinanzi a qualsiasi scenario hanno operato nel migliore dei modi, rispettivamente sotto il profilo tattico e in sede di mercato.

Programmazione, lungimiranza, competenza, sono alcune delle qualità messe in evidenza dall’intera struttura gialloblu negli ultimi cinque anni. L’investimento sostenuto per il riscatto di Inglese è stato molto oneroso per una compagine non rientrante tra le big nazionali, testimonianza dell’enorme fiducia nei confronti dell’ex Chievo. La malasorte si è messa di mezzo, la seconda stagione consecutiva fortemente travagliata a livello di infortuni rischia di rallentare non poco la carriera a grandi livelli di un profilo offensivo dalle interessanti prospettive.

La scorsa estate il Parma, non potendo prevedere l’ennesimo calvario fisico che avrebbe colpito il suo attaccante principe, aveva comunque allestito una gamma di armi offensive di tutto rispetto, andando a pescare sul mercato elementi in grado di rappresentare titolari aggiunti, o alternative pronte a non far rimpiangere gli assenti. Seguendo tale strategia il club ducale si è assicurato Andreas Cornelius con la formula del prestito biennale con obbligo di riscatto. L’ariete danese non era riuscito a convincere fino in fondo all’Atalanta e la prematura eliminazione dai preliminari di Europa League aveva incrinato ulteriormente determinati equilibri.

Da qui il desiderio di una nuova avventura, in un altro ambiente dove si può fare calcio in tranquillità, in un’altra provincia sempre ricca di stimoli e ambizioni da poter coltivare. Con il passare delle giornate l’ex Copenaghen si è ritagliato uno spazio sempre più determinante nello scacchiere tattico di D’Aversa, mettendo a disposizione forza fisica, inaspettato dinamismo vista la mole, la capacità di non fornire punti di riferimento andando ad aggredire efficamente la profondità, grande duttilità tattica e l’abnegazione nel far salire la squadra nei momenti più critici, facendo a sportellate e collezionando preziosissime sponde.

Assieme ad Hamrin e Borriello abbiamo il terzo calciatore nella massima serie nostrana capace di realizzare due triplette nello stesso campionato alla medesima squadra. Il Genoa non è mai riuscito a trovare le giuste misure ad un attaccante in eccezionale condizione fisica e mentale, andato a segno in ogni modo, sempre nel vivo del gioco, pronto ad alzare o abbassare il baricentro a seconda delle esigenze della squadra. Il primo difensore in non possesso, spesso e volentieri il regista aggiunto nel dettare i tempi della manovra scaricando o allargando il gioco sugli esterni, l’imprescindibile terminale offensivo.

Un jolly da applausi in un calcio moderno alla ricerca di profili universali, completi e perfetti nell’accontentare le esigenze tattiche del proprio allenatore. Undici goal già realizzati, un buon bottino destinato ad incrementare se il danese riuscirà a mantenere tale condizione fisica e la mentalità tipica del guerriero, esaltando ed esaltandosi con la filosofica calcistica di mister D’Aversa. Il Parma ha un’identità ben definita e collaudata, Cornelius, a prescindere dalla concorrenza interna, ha tutti i mezzi e il tempo per crescere ulteriormente, consolidarsi in termini di prestazioni e feeling realizzativo e, perchè no, ambire a palcoscenici superiori.

Nulla è impossibile con queste premesse e quando ci si trova nel pieno della carriera, al tempo stesso non bisogna mai cullarsi sugli allori, né compiere il passo più lungo della gamba, basta un attimo di rilassamento, o distrazione per rovinare quanto di buono costruito in precedenza. Il Parma e Cornelius, a braccetto con umiltà e ambizione verso traguardi di spessore.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net

Foto: Twitter ufficiale Parma