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Ibrahima Mbaye: la più bella scoperta di Mou

11.08.2012 | 10:37

Se l’Inter 2012/2013 tentenna nell’acquisto di un nuovo esterno basso difensivo è perché Andrea Stramaccioni nutre una fiducia infinita per uno dei protagonisti della fantastica stagione appena conclusa dall’Inter Primavera.

Ibrahima Mbaye, nato a Guédiawaye in Senegal il 19 Novembre 1994 a soli 17 anni è già un punto fermo per l’Inter del futuro. Scoperto all’età di 14 anni dall’agente Beppe Accardi, che lo nota nei campi della periferia di Dakar dove Ibrahima gioca nelle formazioni locali, viene aggregato ai nerazzurri al compimento dei 15 anni di età.

Il passaggio in nerazzurro, tuttavia, non è dei più semplici. Il trasferimento di giovani minorenni extracomunitari, infatti, risulta complesso per motivi burocratici eppure, una volta sedicenne, gode già dell’investitura di uno dei santoni del calcio mondiale: Josè Mourinho. Il tecnico portoghese, allora allenatore dell’Inter, dopo averlo visionato in diverse occasioni, spinge fortemente per il tesseramento del giovane Mbaye per non vederselo sfuggire sotto le mani prima della firma sul contratto.

Negli allievi nazionali gioca sei mesi da centrocampista, ma è proprio in quel periodo che scopre la sua naturale propensione per la fascia destra, ruolo in cui, in poco tempo, diventa un vero e proprio leader. Il passaggio in primavera risulta la conferma delle felici intuizioni di Mourinho. In breve tempo, adattandosi a giocare sia a destra che a sinistra, Mbaye (uno dei più giovani della rosa) diventa titolare inamovibile del 4-3-3 di Stramaccioni e, con i suoi gol decisivi nei quarti di finale contro lo Sporting Lisbona e contro il Palermo, diventa uomo simbolo anche delle vittorie della doppietta in Campionato primavera e Next Generation Series.

Il suo fisico importante (187 cm x 73 kg) non preclude le sue ottime doti atletiche e tecniche. Mbaye, infatti, è difficilmente superabile nell’uno contro uno e, nonostante la stazza, è dotato di un’ottima facilità di corsa correlata da una buona tecnica di base sia con il piede destro (naturale) che con il mancino.

È stato aggregato alla prima squadra durante il ritiro estivo di Pinzolo e ha convinto a tal punto Andrea Stramaccioni da convincerlo a schierarlo titolare a sinistra in tutte le sue apparizioni in questa stagione. Ha esordito ufficialmente in prima squadra, infatti, nella gara di andata del preliminare di Europa League contro l’Hajduk a Spalato fornendo un’ottima prestazione e aiutando i nerazzurri nello 0-3 finale.

Il contratto giovanile è in scadenza nel 2013, ma per il rinnovo si parla di accordo già trovato con l’Inter. L’agente Accardi ha parlato di “formalità”, rassicurando che, al raggiungimento del diciottesimo anno di età, il rinnovo verrà ufficializzato. L’umiltà e la dedizione alla maglia è uno dei suoi punti di forza e la scelta del numero di maglia, se vogliamo, ne è una piccola conferma. Ha scelto il 33, un numero “simbolico” per l’Inter e per la sua storia. Ibrahima, infatti, è rimasto totalmente colpito dai racconti di Luca Facchetti, ai tempi delle giovanile, sulle imprese del grande Giacinto e, non potendo scegliere il 3 (Ritirato dalla numerazione nerazzurra), ha optato per il “2volte3”.

L’Inter ha capito che, in questo particolare momento storico, il mercato non può essere più florido del proprio settore giovanile. L’Inter sta costruendo il proprio futuro dalle fondamenta, ed Ibrahima Mbaye è il primo pilastro di una grande nidiata di giovani talenti.