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Guardiola perde la finale. Su di lui c’è la maledizione di Yaya Touré: “Non vincerai più la Champions”

30.05.2021 | 12:31

Dopo 10 anni, Pep Guardiola era riuscito a tornare in finale di Champions. Il catalano, infatti, dopo i trionfi con il Barcellona, all’inizio della sua carriera come allenatore, aveva sempre fatto male in Europa, lontano dal Camp Nou. Nei tre anni al Bayern si era sempre fermato in semifinale, con il Manchester City, dal 2016, aveva fatto peggio, non superando mai i quarti fino all’anno scorso.

Quest’anno sembrava l’anno giusto, sembrava che tutto fosse scritto per il ritorno al successo europeo. Ma Pep non ha fatto i conti con una maledizione che incombe su di lui, una maledizione africana, che fu lanciata nel 2018 quando Guardiola ruppe con l’ivoriano Yaya Tourè, mandandolo di fatto via dal Manchester City, come già era accaduto, in maniera meno palese, al Barcellona nel 2010.

Ed ecco che i tabloid inglesi si scatenano, pubblicando le parole dell’agente di Yaya Tourè che nel giugno 2018 rivelò che quel gesto, sarebbe costato caro a Pep.

Queste le parole: “Quando attacchi un campione come Yaya attacchi un intero continente. Quello che Guardiola ha fatto a Touré non è un errore, ma un crimine. Il boomerang tornerà e scoprirà di cosa sono capaci gli stregoni africani. Ricordate queste parole: il Benfica subisce la maledizione di Bela Guttman che gli impedisce di vincere le finali europee mentre Guardiola può avere tutti i soldi che vuole per il mercato, ma farà anche peggio. Non vincerà più la Champions League e solo allora capirà l’errore“.

Una sorta di maledizione di Bela Guttman dunque bella e buona per Guardiola. Certo, tutto ciò fa sorridere, come quello che accade al Benfica, però, alla prima finale di Champions fatta, vedere un Manchester City irriconoscibile, la brutta copia di quello ammirato in stagione, fa pensare.

In futuro probabilmente ci saranno altre occasioni per verificare ancora questa maledizione, ma per ora, il popolo africano e Yaya Tourè, hanno colpito contro il tecnico catalano.

Foto: Twitter Manchester City