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Gravina: “Tornare in campo il 3 maggio? Ci stiamo lavorando. Possibile che si riparta a porte chiuse”

19.03.2020 | 15:20

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Queste le sue parole sul futuro del calcio italiano: “Ritorno in campo il 3 maggio? Il Ministro Spadafora ha ipotizzato quella data perché ci stiamo lavorando diversi giorni con la Federazione. Nel momento in cui il campionato Europeo è stato spostato al 2021, ci siamo posti una serie di rate per capire quando partire. L’idea è 3 maggio perché con qualche turno settimanale possiamo finire al 30 giugno, ma non escludiamo 10 e 17 e quindi sforare. Deadline? Facendo qualche calcolo, con 12 giornate e qualche recupero, alcune competizioni internazionali, diciamo che non è facile calendarizzare tutte le date. Ci lavoreremo e metteremo in moto tutti i meccanismi possibili con i dovuti provvedimenti da parte del governo e tutti gli organi competenti. Porte chiuse? Non lo escludiamo. L’ipotesi sulla quale stiamo lavorando è una prima fase a porte chiuse fin quando non abbiamo garanzie legate alla tutela della salute degli atleti. Giocare a porte aperte vorrebbe dire essere fuori da un brutto incubo, ed è un augurio che mi faccio. Fondo di solidarietà? Direi un fondo salva calcio, non solo per le società ma per tutto il sistema calcio. Vogliamo dare l’idea di un gruppo che ha la capacità di lottare insieme e dare risposte concrete. Mi preoccupa molto il post Covid-19, perché sicuramente grazie alla scienza e tutte i rami che si stanno occupando di quest’emergenza, riusciremo ad uscirne, ma mi preoccupano le macerie che lascerà. Dobbiamo essere bravi a sostenere coloro che porteranno tantissime lacerazioni alla fine dell’emergenza. Diritti televisivi? Sono l’architrave di tutto il calcio italiano. I diritti sono fondamentali, legati ad importi molto significativi, sono la parte che rappresenta la posta di bilancio più importante per tutto il calcio italiano. Faremo di tutto perché venga salvaguardato il rispetto delle clausole contrattuali previste per far sì che non ci siano problemi che possano avere ripercussioni sulle Leghe. Oggi si parla di un danno alla Lega Serie A di circa 700 milioni di euro”.

Foto: Twitter ufficiale FIGC