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GOTZE TORNA A CASA

21.06.2022 | 13:00

Mario Gotze è prossimo al ritorno in Germania all’Eintracht Francoforte. L’attaccante tedesco, eroe dei Mondiali 2014, ha raggiunto un accordo con l’Eintracht. Ora c’è da trovare quello con il PSV, ma si chiuderà a breve per una cifra intorno ai 4 milioni di euro.
Dopo 2 stagioni, quindi, il figliol prodigo, torna nella sua Germania, lasciata nell’estate 2020, quando non gli venne rinnovato il contratto dal Borussia Dortmund e decise di firmare in Olanda, con il PSV Eindhoven.
La Bundesliga è pronta quindi a riabbracciare un talento che non riuscito però ad avere una continuità tale da potersi imporre in modo definitivo. Un giocatore dalla classe cristallina, forte, con numeri da campione, che ha fatto vedere però, solo a sprazzi. Avesse avuto la continuità di Thomas Muller, per intenderci, staremmo parlando di uno dei più forti giocatori della storia del calcio tedesco. Anche se Gotze, la storia, l’ha fatta già. E da giovanissimo.
Parliamo di un classe 1992, quindi 30 anni appena compiuti, che può ancora giocare ad alti livelli per altri 4-5 anni.
Gotze si è avvicinato in maniera precoce al mondo del calcio che conta. Già nel 1997, a soli 5 anni, era nella scuola calcio del Ronsberg, per poi passare nel 1999 all’Hombrucher.
Nel 2001 lo preleva il Borussia Dortmund, con cui fa tutta la trafila nelle giovanili. Nel 2009, a soli 17 anni, esordisce in campionato, sostituendo Jakub Błaszczykowski (vecchia conoscenza della Fiorentina) nello 0-0 contro il Magonza. E’ Jurgen Klopp a inserirlo gradualmente nella prima squadra, il tecnico stravede per il giovane esterno d’attacco, e ha ragione. Gotze dimostra subito qualità al di fuori della media e dalla stagione successiva, 2010-2011, diventa titolare fisso del Borussia Dortmund a soli 18 anni.

In quell’anno, 2010-2011, vince anche il Golden Boy, come miglior giovane in circolazione in Europa. Guida il Borussia a vincere due campionati di fila, 2010-11 e 2011-12, tra l’altro, gli ultimi due vinti da un club che non sia il Bayern, che dal 2012 ha una serie ancora in corso di Bundesliga vinte.
Nel 2011-12, il Borussia vince anche la Coppa di Germania.
Nel 2012-13, quella squadra arriva all’apice del successo. Il Bayern intanto si riprende la leadership in campionato e Coppa di Germania ma le due squadre si presentano faccia a faccia alla finale di Champions, per la prima storica finale tutta tedesca. Jurgen Klopp potrebbe scrivere una pagina leggendaria di storia del calcio, con una squadra giovanissima, composta da talenti, rivelatisi campioni assoluti come Gotze, Reus, Lewandowski, Gundogan, Hummels.
Insieme a Lewandowski, Gotze è protagonista di quella Champions, con 5 gol, ma salta la finale contro il Bayern per infortunio. I bavaresi si imposero 2-1, centrando il Triplete. Un infortunio quello di Gotze, che in molti tifosi videro come un tradimento e non un normale problema fisico.

In effetti, il Bayern ne aveva annunciato l’acquisto il 23 aprile precedente, a poche settimane dalla finale di Champions, che mise di fronte proprio i due club. Una mossa definita sleale, visto che poi Gotze quella finale non la giocò, e i dubbi sul suo mancato impiego ci sono ancora.
Bayern, che la stessa estate, fece spesa dal Borussia, prendendo proprio le due grandi stelle, oltre a Gotze ingaggiò anche Lewandowski. Qualche anno dopo toccò anche a Hummels, l’unico a restare fedele è stato Reus.

Gotze lascia la casa madre dopo un totale di 116 presenze e 31 gol in 3 anni e mezzo.
Inizia l’avventura al Bayern nell’estate 2013, vincendo la Supercoppa Europea e il Mondiale per club. In tre anni con i bavaresi vince 3 Bundesliga consecutive e due Supercoppe di Germania. Nell’estate 2014 tocca l’apice della carriera.
Ai Mondiali in Brasile, la Germania di Low, trionfa, battendo in finale l’Argentina 1-0, grazie a un gol di Gotze ai supplementari, dopo essere subentrato al 93′ al posto di Klose. La sua carriera può svoltare, ma le tre stagioni in Baviera non sono ai livelli di quanto visto al Dortmund: Gotze non eccelle, e nell’estate 2016, torna a casa, al Borussia, con i tifosi che intanto gli perdonano il “tradimento”.
Chiude con il Bayern con 114 presenze e 36 gol, uno score simile ai 3 anni e mezzo con il Dortmund. Ora il suo desiderio è riportare il suo club del cuore, in alto. Ma tante cose sono cambiate. Il gap con il Bayern è ormai enorme, Klopp è ormai a Liverpool. Nei successivi 4 anni ai gialloneri, Gotze riuscirà a vincere solo una Coppa di Germania, nel 2017. Il dominio del Bayern è inarrestabile. Lo stesso Gotze, nei 4 anni che seguono, non è lo stesso, anche se ha solo 24 anni quando torna al Borussia.

Ma è un giocatore ormai appagato, dopo il gol nella finale Mondiale e non è più quello di una volta. Segna 14 gol in 4 anni, giocando con continuità, ma in maniera poco brillante. Scaduto il contratto, nell’estate 2020, le parti decidono per un addio definitivo. Gotze vuole una nuova sfida e la trova nel PSV Eindhoven, con cui firma un biennale, poi prolungato a 3 anni. Con il PSV, Gotze torna ai suoi livelli, in particolare nella stagione appena conclusa, con cui ha segnato 14 gol. Ha vinto un campionato olandese e una coppa d’Olanda nel 2021.
Con la Germania, non gioca dal 2017, a testimonianza del fatto che da allora non è più quello visto da ragazzino. E ha soli 30 anni e potrebbe essere titolare in qualsiasi altra Nazionale. Vanta 63 presenze e 17 gol con la Nazionale tedesca, dove oltre al Mondiale 2014, è arrivato due volte alle semifinali agli Europei, sia nel 2012 che nel 2016.
Ora Gotze è pronto a tornare nella sua Germania, con stimoli ritrovati e voglia di giocare e dimostrare che a 30 può essere ancora protagonista, dopo aver bruciato le tappe da giovanissimo e aver vinto quasi tutto.

Lo aspetta l’Eintracht, fresco vincitore dell’Europa League, per fargli riassaporare l’aria di casa.

Foto: Twitter PSV