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GNABRY, SEI UNA POTENZA

20.08.2020 | 15:00

serge gnabry foto twitter bayern monaco

Se ci fosse un rimpianto nella vita di Serge Gnabry si chiamerebbe WBA, West Bromwich Albion, datato 2015-16. C’era Tony Pulis sulla panchina dei Baggies quando praticamente scartò il nativo di Stoccarda: “per me non è ancora pronto per giocare ad alti livelli, deve ancora migliorare per poterlo fare. Non ha mai giocato a livello professionistico”. Serge Gnabry è l’esempio, come direbbero in Inghilterra, della “working class hero” un giocatore umile che si è sempre impegnato per dare il massimo, partendo da niente. Papà ivoriano, mamma tedesca, giocava a 10 anni come attaccante centrale anche se era abbastanza imprevedibile e dribblava praticamente tutti. Quel dribbling gli è rimasto ancora oggi come mostrato nel gol di ieri sera. Un timido approccio del Bayern avviene già a quell’età ma secondo il padre di Serge è troppo piccolo per andare via di casa. Lo farà sei anni dopo con l’Arsenal ma un brutto infortunio, l’esperienza con la Germania alle Olimpiadi di Rio e uno spazio sempre troppo stretto ai Gunners convinsero Wenger a non puntare, ancora una volta, sul giovane tedesco. Ci penserà proprio una tedesca, il Werder Brema, a farlo “rinascere”: da mediano prima, avanzato nel terzetto di centrocampo poi, Gnabry si prende sempre di più la titolarità e le chiavi del centrocampo, a quattro o a tre, giocando anche come esterno di sinistro. Questa volta è la volta buona per il Bayern Monaco di affondare il colpo e lo acquista con la clausola di 9 milioni e mezzo di euro. Kovac lo fa giocare quasi sempre esterno per via della sua attitudine nel rientrare e calciare (come da bambino) dribblando gli avversari. Destro o sinistro non fanno importanza, Gnabry sia da centrale che da esterno ha un buon tocco di palla, visione di gioco ma soprattutto prontezza offensiva: batte Miroslav Klose nella classifica dei capocannonieri più veloce a segnare 10 reti in nazionale. Gnabry e James Harden (come la sua esultanza) quando la costanza paga e credi nei tuoi sogni, anche se ti fanno soffrire: 13 reti in 13 partite.

 

Foto: Twitter Bayern