Ultimo aggiornamento: mercoledi' 24 aprile 2024 21:49

Giampaolo: “Mercato? La dirigenza sa cosa fare. Suso…”

30.08.2019 | 15:15

Alla vigilia della gara contro il Brescia di domani alle 18, Marco Giampaolo ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole: E’ stato lo spirito uni dei temi settimanali? “Mi aspettavo quel tipo di partita a Udine, mi aspettavo le ripartenze dei friulani e il Milan non può avere quel tipo di atteggiamento tattico ma giocare nella metà campo avversaria. Saper leggere le situazioni quando non ci sono spazi. Ci è mancato non per la qualità dei giocatori ma per mancanza di conoscenze collettive, serve tempo per assimilare. Sento la squadra fortemente fidelizzata. La gara di Udine è stata sbagliata”. Che tipo di attaccante è Piatek? “Se giochi nella metà campo avversaria non hai più profondità, è questione di conoscenze non di ruolo”. Che gara si aspetta col Brescia? “Tutte gare difficili, il fatto che ci siano 60 mila tifosi ci soddisfa, ma ci vuole tempo. Il Milan deve imporre il proprio gioco, l’atteggiamento deve essere diverso”. Cosa può cambiare in attacco? “Nei concetti non si cambia nulla, si porta avanti il lavoro che abbiamo iniziato 50 giorni fa. E’ un falso problema. Andiamo meno bene quando gli avversari ci aspettano. Posso spostare un giocatore ma non è una questione di numeri, ma di interpretazione. Mi interessa come si fanno le cose. Bonaventura è forte ma è indietro sul piano fisico”. Cosa ti aspetti domani? “Sbaglia chi ha paura di sbagliare. I calciatori si devono divertire dentro la partita e se non lo fai si sbaglia. I giocatori lavorano bene, sono professionisti di alto livello. Il termometro del lavoro è l’atteggiamento della squadra e loro fanno le cose per bene”. Cosa ne pensi del Brescia? “E’ una buona squadra, c’è un lavoro collettivo importante e mi è piaciuto molto a Cagliari”. Dopo Udine ti sei confrontato con la dirigenza? “Abbiamo parlato della partita, sono stati grandi calciatori e capiscono le dinamiche, ma la gara è chiara, non c’è bisogno di chissà che cosa, per capire le cose che abbiamo sbagliato”. Quanto ci vorrà per migliorare nelle determinate situazioni di cui ha parlato? “C’è da lavorare insieme. Sono partito in ritiro con 8 primavera, non con tutti i titolari. Un giocatore che arriva non può pensare di giocare il giorno dopo titolare nel Milan. Si deve mettere in fila e lavorare”. Ha un’idea chiara su chi vede come play? “I nostri due play sono Biglia e Bennacer. Biglia purtroppo si è fatto male e Ismael prima di Udine era appena arrivato ed aveva solo due allenamenti, quindi la scelta è ricaduta su Hakan”. Suso lo vedremo a destra o dietro le due punte? “Vedremo domani. Io vado avanti per la mia idea di calcio”. Ti aspetti un ultimo colpo di mercato? “I miei dirigenti sanno cosa fare, vedono gli allenamenti e fanno le loro valutazioni. Sono contento di come lavorano i miei ragazzi, sapranno loro se c’è da fare ancora qualcosa. Io alleno la squadra e penso ad allenare”. Sei sempre stato abile nell’ottimizzare i tuoi calciatori, come procede questo lavoro qui al Milan? “In linea generale c’è poco tempo, ma io il tempo me lo prendo comunque. Non salto nessuno step, non spreco nessun allenamento, ogni allenamento deve migliorarci. Più giocatori forti si hanno meglio è naturalmente, ma io vado avanti e lavoro”. Non pensa di aver dato un segnale di debolezza con le parole di Udine sul cambio di modulo? “Le mie parole sono state strumentalizzate. Posso cambiare posizione ad un giocatore ma non la filosofia e la metodologia. Il pensiero sul mio lavoro non lo cambio”. Ha usato Borini come mezzala, ma come sta Kessie? Lo vede pronto per il suo gioco? “Prima cosa è la condizione fisica, poi si parla di integrazione nel sistema di gioco. Il discorso è ampio, il Milan non può pensare di avere solo 11 titolari. Tutti i giocatori sono importanti e la cosa che conta è la squadra, sta al di sopra di tutti. Borini è un giocatore utile ed è pronto anche a livello fisico”. Ad Udine il gol è arrivato su calcio d’angolo. Non mancano dei centimetri a questa squadra? “Non tutte le squadre hanno giocatori alti, e a me non piacciono. Più sono alti e più giocano peggio. Il gol preso ad Udine è colpa di un errore difensivo, non della statura dei giocatori”. Come vede Calhanoglu da trequartista? “Il trequartista è un attaccante, non un centrocampista. È un giocatore che deve avere qualità, per quello Suso può giocare lì”Il mercato in uscita potrà condizionare le tue scelte di formazione? “Io non conosco i movimenti in uscita e quindi no. Inoltre mi aggrappo alla professionalità dei giocatori. Finché sono qui, sono giocatori del Milan a mia disposizione e che quindi posso usare e confido in loro”.

Foto: Twitter Milan