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Germania, lo Stoccarda fa ricorso contro la sconfitta: “L’arbitro ha violato il protocollo Var”

20.05.2020 | 15:15

Oltre alla Bundesliga, nel weekend è ripartita anche la seconda divisione tedesca. Fra le gare in cartello, lo Stoccarda ha perso con il Wehen, penultimo in classifica, scivolando dal secondo al terzo posto, che costringerebbe gli Schwaben a giocarsi lo spareggio con la terzultima della Bundesliga. A decidere la gara, un calcio di rigore trasformato da Tietz al ’97. Proprio questo episodio ha convinto lo Stoccarda a fare ricorso contro l’omologazione del risultato: infatti, secondo il club tedesco, il direttore di gara non avrebbe rispettato il protocollo VAR. Infatti, a causa del silenzio dovuto allo stadio vuote, i dirigenti dello Stoccarda hanno potuto ascoltare il dialogo fra il direttore di gara e l’addetto VAR: “Non vedo nulla da queste immagini. Hai una visuale chiara? Hai un’immagine laterale? Da dietro? Da davanti?” – “Io da queste immagini non riscontro il fallo di mano. Non capisco se c’è il contatto fra il braccio e il pallone oppure no”. Eppure il rigore è stato fischiato lo stesso. Sven Mislintat, ds dello Stoccarda, ha spiegato il motivo del ricorso: “L’operato dell’arbitro in occasione del gol decisivo non rispetta le regole e ha evidente effetto sul risultato finale. Per noi è uno scandalo.” Il problema, stando alla ricostruzione della Dfb, è dovuto al fatto che il monitor posizionato a bordo campo, non fosse in alta definizione. Per questo il Var, con una risoluzione migliore, vedeva il fallo, mentre l’arbitro no. La Dfb sottolinea però che l’assegnazione del rigore è corretta (per questo è difficile che il ricorso dello Stoccarda venga accolto), benché effettivamente l’intervento del Var, secondo il protocollo vigente in Bundesliga, non del tutto appropriato. Kampka, avendo a disposizione immagini chiare, avrebbe dovuto suggerire a Stegemann di assegnare il rigore senza farlo andare al monitor. In questo modo si sarebbe evitato che il direttore di gara venisse messo nella condizione di assegnare un rigore che non ha visto né in presa diretta né al replay.