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Genoa, ecco Prandelli: “Voglio una squadra compatta, ho tanto entusiasmo. Tornare in panchina…”

08.12.2018 | 12:05

Cesare Prandelli, nuovo allenatore del Genoa, è stato presentato in conferenza stampa. Queste le sue principali dichiarazioni: “La fase che mi ha emozionato di più è il ringraziamento a Juric perché ha dato molto ma è stato molto sfortunato. Auguriamo di trovare al più presto una collocazione. Sono molto legato alle emozioni, basta vedere i colori di questa società storica e di questo stadio. Spero veramente di poter aiutare questa squadra a trovare la giusta squadra e sono convinto che già da domani saremo uniti con la nostra gradinata. Raccontavo al direttore prima, c’è stata una stagione in cui in B, Genoa-Verona, che vincevamo 2-0 e dissi ai giocatori che la partita non era finita. Il risultato finale è stato 2-2 e dissi alla squadra che quel pareggio lo ha fatto il pubblico. Se troviamo sintonia possiamo crescere tutti con grande determinazione. La squadra deve capire cosa vogliono i nostri tifosi. Il ritorno in panchina? Ho voluto aspettare. Le esperienze all’estero sono state positive e negative. L’emozione è stata quando mi ha telefonato il presidente. Il mio pensiero però va alla gara di domani. Andare in campo facendo le cose che proviamo in allenamento. Una squadra compatta e che aiuta i compagni. Gli obiettivi sono domani, fare una grande partita. La prima cosa che ho detto ai ragazzi è che abbiamo poco tempo e sarebbe una follia cambiare qualcosa. Manterremo l’atteggiamento cercando di cambiare qualcosa. Spero di vedere già da domani quei piccoli cambiamenti che possono valorizzare le individualità di questa squadra. Ho parlato con il capitano, con Pandev, e abbiamo capito che assieme possiamo fare delle cose importanti e per me loro sono riferimenti importanti. La Spal ha cambiato molto rispetto all’anno scorso, erano più aggressivi mentre quest’anno costruiscono molto più gioco. Noi dobbiamo cercare i tempi giusti per le pressioni. Nel momento che si decide che si deve aggredire, tutta la squadra deve aggredire. Che effetto fa tornare in panchina dopo tanto tempo? E’ stato come ritornare a prendere la bicicletta e riprendere a pedalare. Il problema è che non ti vuoi fermare. I ragazzi hanno bisogno di poche cose ma chiare. Il campionato? E’ cambiato ma come è cambiato il calcio. Non bisogna essere troppo dogmatici sui sistemi di gioco ma cercare di valorizzare i capitali che hai. Noi abbiamo il capocannoniere della Serie A e dobbiamo sfruttarlo. Dobbiamo avere un’organizzazione ma non essere dogmatici. Serve la capacità nel corso della partita di leggere le situazioni. Lavorare con mio figlio? Tutti vorrebbero avere i figli vicino. Il mio è il migliore nel suo ruolo e il Bologna ha fatto un grande investimento”.

Foto: Genoa Twitter