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Gasp: “La mia Atalanta come un branco di lupi. Bergamo una città in guerra, sono stati mesi dolorosi”

21.05.2020 | 12:25

Gian Piero Gasperini ha parlato della sua Atalanta al The Guardian spiegando il concetto di squadra: “La foto nello spogliatoio? Ci sono dei lupi davanti, alcuni nel mezzo e uno nella parte posteriore del branco. Quelli in primo piano possono impostare il ritmo all’inizio. I lupi successivi sono i più forti, sono quelli che devono proteggere tutti se vengono attaccati. Quelli al centro sono sempre protetti. Poi ci sono altri cinque forti più indietro per proteggere un attacco da lì. L’ultimo è il capo e si assicura che nessuno venga lasciato indietro. Mantiene tutti uniti ed è sempre pronto a correre ovunque; per proteggere l’intero gruppo. Il messaggio è che un leader non si limita a rimanere in prima linea; si prende cura della squadra e questo è quello che voglio dai miei giocatori. La situazione legata al Coronavirus? Ci sembrava di essere tornati in un Paese in guerra. E’ successo tutto in fretta, a Valencia poi trovammo una città in festa e piena di gente in strada. A Bergamo invece la situazione era già critica. Quando siamo tornati a casa, siamo passati dall’euforia alla paura nell’arco di 48 ore. Gli ultimi due mesi sono stati inspiegabili a parole e Bergamo è rimasta colpita profondamente con tanti morti. Non dimenticherò mai, per il resto della mia vita, le sirene delle ambulanze nel centro di Bergamo”.

Foto: Atalanta Twitter