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Football Cover: Outsider Trapani, i frutti della programmazione

30.03.2016 | 23:52

La rubrica dedicata ai personaggi, agli episodi, ai momenti del nostro calcio

 

Alzi la mano chi aveva inserito, o soltanto immaginato il Trapani a giocarsi davvero un posto play-off. In pochi avevano creduto nelle qualità di una formazione costruita con la consueta oculatezza e competenza dal Ds Faggiano e guidata da quel Serse Cosmi ritornato in grande stile dopo qualche annata storta. Un organico ad hoc per la cadetteria, un mix tra talenti pescati nelle serie inferiori ed elementi esperti di categoria, una compagine non più dipendente dalle reti del proprio bomber principe come invece accadeva con Mancosu e capace di mantenere intatto il progetto tecnico nel post Boscaglia.

 

Fino alla parte iniziale della stagione erano principalmente due le fonti di maggiore preoccupazione che impedivano di cullare sogni di gloria e costringevano l’intero ambiente granata a contare i punti di vantaggio rispetto alla zona play-out; la fragilità difensiva e lo scarso rendimento in trasferta. La retroguardia subiva goal con estrema facilità, rendendosi peraltro protagonista di qualche rotonda sconfitta potenzialmente in grado di ridimensionare almeno in parte il lavoro svolto. Tra le mura amiche il Trapani si sentiva più forte, compatto, poteva contare su un alleato di grande passione e solidità, il Provinciale trasformatosi in un autentico fortino, dal quale ben poche compagini riuscivano ad uscire indenni con qualità, personalità e coraggio.

 

Negli ultimi mesi la formazione siciliana ha compiuto passi da gigante, inserendosi prepotentemente tra le serie candidate ai play-off, una mina vagante, una pericolosa outsider per le grandi corazzate costruite in estate senza badare a spese pur di tornare nel massimo palcoscenico nazionale. Cosmi sta riuscendo a sfruttare al meglio la rosa a disposizione, ha trovato la quadratura tecnico-tattica, la difesa è meglio protetta dalla diga di centrocampo e non cade più in quelle abituali disattenzioni che erano costate punti pesanti. In trasferta il Trapani non è più una vittima sacrificale, va su ogni campo ad affrontare qualsiasi avversario a testa alta, con coraggio, maturità, acume tattico e soprattutto la consapevolezza di avere tutte le qualità per pungere e fare male.

 

Le trasferte di Lanciano, Perugia, Pescara, Vicenza, Spezia hanno portato un incredibile bottino di 15 punti, il Trapani ha conquistato l’intera posta in palio in cinque delle ultime sei gare esterne, soltanto da Chiavari è ritornato con un pugno di mosche in mano, al termine però di una gara condizionata da espulsioni e rigori. Un cammino da protagonisti, un trend da tenere ben in considerazione in ottica play-off. La rimonta beffa subita nel recupero con il Cagliari e i mezzi passi falsi con Salernitana e Como avrebbero potuto generare malcontenti e rimpianti non facilmente gestibili, oltre a pensare ad un’improvvisa e radicale trasformazione tra atteggiamento e rendimento in casa e in trasferta.

 

Il successo casalingo di misura ottenuto con il Livorno ha allontanato l’ipotesi di un’involuzione tra le mura amiche e il blitz di Spezia ha consentito non solo di recuperare qualche punto perso in maniera rocambolesca, ma di consolidare la propria candidatura in chiave promozione. A questi livelli una guida esperta come Serse Cosmi fa sicuramente la differenza, riuscendo a mettere il proprio materiale tecnico nelle migliori condizioni possibili per rendere al meglio. I protagonisti della straordinaria stagione granata non mancano; il difensore bomber Scognamiglio, già capace di gonfiare la rete in cinque occasioni, l’esplosione dei promettenti Fazio, Coronado, Basso, Nizzetto e Citro, andando a premiare un fondamentale lavoro di scouting alla base di una programmazione ad ampio raggio.

 

Andare in svantaggio a Spezia contro la formazione al primo posto nella particolare graduatoria per i punti conquistati nel 2016 e reduce da  ben 11 risultati utili consecutivi rappresentava una situazione assai complicata da rimettere a posto, ma il Trapani non si è disunito, ha mantenuto intatto il proprio credo tattico, riuscendo a tenere botta nel momento di maggiore pressione e andando a colpire l’avversario con alcune delle proprie armi migliori, i calci da fermo e gli inserimenti senza palla dei centrocampisti e anche la corazzata spezzina ha dovuto piegarsi al dinamismo e all’imprevedibilità granata. Gli uomini di Cosmi possono giocarsi fino in fondo le proprie carte in ambito play-off, la sfida interna con il Brescia costituisce l’ennesimo scontro diretto da affrontare con la massima concentrazione, ma, al tempo stesso, con la consapevolezza di poter mettere un altro prezioso mattoncino nella costruzione dell’ennesima impresa.

 

Comunque sia l’esito finale della stagione ci troviamo dinanzi ad un dato di fatto indiscutibile; il Trapani rientra tra i modelli societari da emulare, nel quale programmazione e competenza hanno consentito nel corso degli anni di partire dai campionati dilettantistici fino a giungere alla zona play-off con in palio l’ultimo posto per coronare il sogno chiamato serie A. Il club granata ha già stravinto per risultati ottenuti e meriti riconosciuti dentro e fuori dal campo e questa libertà mentale,  al fianco di un ambiente tranquillo e passionale, potrebbe rivelarsi un’arma decisiva per avere la meglio su piazze blasonate sempre chiamate a reggere e gestire elevate pressioni.

 

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net