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FIGLIO D’ARTE E L’OLD TRAFFORD NEL DESTINO: HAALAND, ‘MISTER 9 GOL’

31.05.2019 | 13:55

Erling Braut Haaland entra di diritto nella storia del calcio segnando nove gol in una partita dei Mondiali Under 20. Proprio così, 9 gol in una gara sola (Norvegia-Honduras 12-0) realizzati tra il 7′ e il 90′ minuto dall’attaccante norvegese di proprietà del Salisburgo. Un ragazzo di 191 centimetri per 87 chilogrammi cresciuto nelle giovanili del Bryne e dotato di un sinistro educatissimo e di un notevole fiuto sotto porta. Una curiosità: si tratta del figlio di Alf-Inge Rasdal Haaland, diventato famoso per il celebre doppio scontro con Roy Keane: nel 1997, quando la bandiera dello United si infortunò gravemente a un ginocchio per un fallo dell’allora centrocampista del Leeds e rimase fuori per gran parte della stagione. Dopo quattro anni i due si ritrovano nel derby di Manchester all’Old Trafford  e Keane si rese protagonista di un bruttissimo fallo che gli costò l’espulsione e tre giornate di squalifica, venendo poi retrospettivamente sospeso per altri cinque turni dopo aver ammesso nelle sua autobiografia di aver pianificato il fallo come vendetta per quanto era successo in passato. Haaland non si è mai completamente ripreso e fu costretto al ritiro a soli 30 anni, appena due anni dopo l’accaduto.

Ora i riflettori sono tutti puntati su suo figlio, Erling Braut, da ieri sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori. I nove gol realizzati nella gara contro l’Honduras non sono passati inosservati, anzi: sulle tracce del gioiello classe 2000 ci sono già tanti club europei, la giovane età e le grandissime prestazioni potrebbero presto far schizzare in alto il prezzo del cartellino. Fisicità, senso del gol e soprattutto precocità: queste le caratteristiche che inquadrano al meglio Braut Erling Haaland. In patria brucia le tappe: prime presenze tra i professionisti con il Bryne a soli 15 anni, poi il passaggio a Molde nel 2017 e il debutto in prima squadra. A differenza del padre, che ha giocato come centrocampista difensivo, Erling è un attaccante che pensa solo al gol. Ha segnato all’esordio col Molde in un match di coppa contro il Volda e gli sono serviti appena 6 minuti per segnare alla sua prima apparizione in campionato entrando dalla panchina nella vittoria contro il Sarpsborg un mese prima di compiere 17 anni. In Norvegia ha potuto affinare le sue capacità lontano dalle luci della ribalta, salvo poi balzare agli onori della cronaca nel luglio 2018 per essere riuscito a segnare quattro goal nei primi 21 minuti alla capolista Brann fino a quel momento imbattuta. Il suo allenatore quel giorno e durante tutto il periodo al Molde? Ole Gunnar Solskjaer, uno che di gol se ne intende parecchio. E proprio l’attuale tecnico dello United qualche tempo fa spese il paragone pesante: “Mi ricorda Lukaku”. Nel gennaio 2019, dopo avergli visto fare 4 gol in 5 partite nei preliminari di Europa League con i norvegesi, lo acquista il Red Bull Salisburgo: a maggio prima gara da titolare e pure qui a segno. Un vero predestinato. Ha contratto fino al 2023, ma in virtù delle ultime prestazioni da urlo, diventa difficile ipotizzare una lunga permanenza in Austria. In Inghilterra si parla già dello United pronto a mettere sul piatto un’offerta importante sotto suggerimento di Solskjaer. D’altronde l’Old Trafford sembra scritto nel destino di Erling Braut Haaland, da ieri “mister 9 gol”.

 

Foto: Twitter ufficiale Federazione Norvegia