Ultimo aggiornamento: giovedi' 28 marzo 2024 18:40

FANTASIA E QUALITÀ PER DI FRANCESCO: PASTORE PRONTO AL RILANCIO CON LA ROMA

26.06.2018 | 11:00

La Roma accoglie Javier Pastore e si tratta senza alcun dubbio di uno dei principali colpi di mercato di questa sessione estiva. Se a Milano i tifosi interisti festeggiano l’arrivo di Radja Nainggolan, nella Capitale accade la stessa e identica cosa nel momento in cui El Flaco mette piede nella Città Eterna: cori, abbracci e immancabili selfie per celebrare l’acquisto dell’italo-argentino ormai ex Paris Saint-Germain. Pastore non avrebbe bisogno di molte presentazione, sarebbe a dir poco superfluo, ma in questo caso ripercorreremo le tappe più determinati della sua carriera. Javier Matias Pastore nasce a Cordoba, in Argentina, il 20 giugno del 1989 da una famiglia originaria di Volvera, comune situato vicino Torino. Come tutti i bambini sudamericani cresce col pallone tra i piedi scartando gli avversari per le strade del proprio Barrio. Il piccolo Pastore ha delle qualità differenti, fuori dal comune e sogna di poter diventare un giorno un calciatore professionista. Il suo principale riferimento è il connazionale Juan Roman Riquelme, non a caso la fantasia è uno dei suoi punti di forza. All’età di 10 anni viene notato dal Tallares e inizia il suo percorso di crescita che lo porterà in prima squadra nel 2007. Nel frattempo sostiene un provino con il Saint-Etienne, ma viene scartato e nel 2008 sceglie di ripartire dall’Huracan che lo acquista per la cifra di 500 mila pesos. Con i Quemeros disputa soltanto una stagione, ma per Pastore è sufficiente per mettersi letteralmente in evidenza con numeri e giocate. Il suo bottino personale è di 8 marcature personali e diversi assist in 31 partite. Uno score che attira le attenzioni di un vecchio volpone del mercato sudamericano, Walter Sabatini, in quel momento direttore sportivo del Palermo.

Il club rosanero non ci pensa due volte e decide di prelevarlo sborsando 6,5 milioni di euro. Pastore firma un contratto della durata di 5 anni con un ingaggio da 600 mila euro a stagione. Il sogno de El Flaco (il Magro), come viene chiamato in Patria, si realizza: per lui si spalancano improvvisamente le porte del calcio europeo e della Serie A. In Sicilia non trova immediatamente molto spazio, Walter Zenga lo schiera spesso a gara in corso, ma con l’avvento di Delio Rossi in panchina la storia cambia e Pastore trova la sua dimensione ideale sfornando assist e trovando più volte la via della rete. Intanto, partecipa con l’Argentina anche al Mondiale in programma in Sudafrica: a convocarlo è l’allora commissario tecnico Diego Armando Maradona. Il 14 novembre 2010, nella sua seconda annata in Italia, entra nella storia del Palermo firmando un’incredibile tripletta nel sentissimo derby contro il Catania terminato sul risultato di 3-1. Per i tifosi rosanero diventa un idolo indiscusso, Pastore fa esplodere il suo talento e l’entusiasmo della piazza. Il suo nome, a quel punto, inizia a circolare un po’ per tutta l’Europa e numerosi top club manifestano il proprio interesse. A fare decisamente follie, però, è il Paris Saint-Germain che versa nelle casse del Palermo ben 43 milioni di euro (una percentuale finisce anche ai club che hanno contribuito alla formazione del classe 1989). Così, dopo due stagioni, Pastore si ritrova catapultato in una grande squadra che è pronta a vincere tutto in Francia e non solo. Il contratto di 6 anni attesta la totale fiducia nei suoi confronti e lui la ripaga subito in campo sfoderando prestazioni di livello che fanno impazzire il popolo parigino. Dal 2011 ad oggi Pastore ha collezionato 5 titoli di Ligue 1, 5 Coupe de la Ligue, 4 coppe francesi e altrettante supercoppe disputando 269 partite nelle quali ha messo a segno 45 gol e confezionato 62 preziosi assist per i compagni tra campionato, coppe nazionali e Champions League. Nell’ultima stagione, con l’arrivo di altre stelle tra cui il chiacchieratissimo Neymar, il suo impiego in campo si riduce in maniera considerevole rispondendo comunque presente quando chiamato in causa. Se lo scorso gennaio il suo ritorno in Italia è saltato all’improvviso (destinazione Inter), stavolta si concretizza realmente grazie alla volontà della Roma che, dopo aver ceduto Nainggolan proprio ai nerazzurri, ha deciso di puntare tutto sul talento italo-argentino. Un’operazione, quella condotta da Monchi, che vi abbiamo raccontato in esclusiva e che, a distanza di pochi giorni, è andata puntualmente in porto. Ora Eusebio Di Francesco avrà a disposizione una freccia in più. El Flaco, tornato in Italia dopo 7 anni, calza a pennello con l’idea di calcio del tecnico giallorosso e, dopo alcune annate trascorse nell’ombra in quel di Parigi, è pronto a rilanciarsi con la maglia della Roma.

Foto: Roma Twitter