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Fair play e patteggiamento: Nerone è qui

08.08.2012 | 09:20

 

Una delle più brutte estati del calcio. Brutta perché hanno sventrato i principi essenziali: chiarezza, trasparenza e lealtà. Saluti dal Salento, posti da fiaba.
E’ arrivato Nerone, temperature in aumento, ma nel calcio Nerone è arrivato da un pezzo. Purtroppo. E se lo sta portando via. Il calcio con i seguaci: belli e brutti, onesti e imbroglioni, puliti dentro e sporchi fuori. Ormai nessuna distinzione.
Sul fair play finanziario temo proprio che le regole siano state scritte sulla spiaggia. Il Paris Sain Germain ha speso circa 250 milioni di euro in un anno. Per lo sceicco sono bruscolini, robetta. Per la vita di un club sono tantissimi soldi, un patrimonio che non puoi mettere su con alcun tipo di plusvalenza. È paradossale come, dalle stanze che contano, ci dicano: alla fine costi e ricavi devono andare in pareggio, altrimenti pagheranno. Così, una frase messa lì. Ne frattempo lo sceicco spende e spande. Vuoi Thiago Silva? Eccolo. Ti piace Ibra? Te lo regalo. Bisogna pagare la clausola per liberare Lavezzi? No problem. Quanto costa Lucas, chiedono 35 milioni? Diamogliene 45 a questi brasiliani, così la smettono di chiedere l’elemosina. 
Immaginavo che il fair play sarebbe finito così: prima spendono ciò che gli pare, poi al limite li facciamo fuori. Ormai le regole sono un optional. Al massimo sono procrastinate. E se chiedi un controllo dopo tre mesi, ti rispondono che bisogna aspettare. Assurdo. Allo sceicco non importa un tubo. Perché ci sono sceicchi e sceicchi: quello del Malaga è saltato dopo aver promesso la luna. E qui il fair play allucinante è stato di chi gli ha permesso di entrare nel calcio, di apparecchiare e sparecchiare a piacimento. Ma in che mondo viviamo?
Quanto al patteggiamento, qui Nerone diventa ancor più Nerone, ha cucinato il mondo del calcio alla brace. Non entro nei meandri, non parlo di Conte, Alessio, Stellini oppure di chi vi pare. Dico solo che trovo assurdo dare quattro mesi, dopo un patteggiamento, a chi è stato colto con le mani affondate nella marmellata, mentre si stava leccando le dita. Una volta c’erano le pene: chi meritava la radiazione, aveva la radiazione; chi cinque anni, non meno di cinque anni; chi doveva essere assolto per insufficienza di prove, non poteva essere mandato sul patibolo. Le prove, non il patteggiamento. Oggi Carobbio è un pentito credibile, Andrea Masiello magari no, e così Bonucci e Pepe vedono l’assoluzione. Eppure sia Carobbio che Andrea Masiello hanno aggiustato partite, o no? Ripeto, non entro nei meandri perché viene fuori il campanilismo. Lascio volentieri queste storie ai tifosi, vado oltre.
Sopporteremo i 45 gradi all’ombra, soprattutto se il meraviglioso Salento ti invita ad andare al largo e a non tornare indietro. Ma Nerone che si sta portando via il calcio è insopportabile. E nessuno lo ferma.