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FAGIOLI, IL PUPILLO DI MAX CHE SI E’ PRESO LA JUVE

07.11.2022 | 15:00

La Juve vince il derby d’Italia contro l’Inter, assicurandosi  il primo scontro diretto in stagione e dando un segnale al campionato, i bianconeri, dopo un inizio pessimo, sono lì. Tolto il Napoli, che sta facendo un campionato a parte, la Juve è infatti nel gruppone che va dal secondo posto all’ottavo, dal Milan all’Udinese, 6 squadre divise da 6 punti. Insomma, la Juve è tornata con prepotenza, lo dimostrano anche alcuni numeri, miglior difesa del campionato con soli 7 gol subiti.
Ma in particolare, la Juve, nel suo massimo momento di grande difficoltà, si è aggrappata ai giovani. E in particolare, a Nicolò Fagioli. Il centrocampista, classe 2001, ha saputo attende il suo momento, prendendosi la Juventus a suon di prestazioni sontuose e soprattutto di gol pesantissimi nel giro di 8 giorni. Prima ha regalato il successo ai bianconeri, con un gol alla “Del Piero”, suo idolo, a Lecce, in una gara bloccata. Poi si è preso lo Juventus Stadim, nella partita più sentita dell’anno, contro i rivali storici dell’Inter, per uno scontro diretto delicatissimo per non perdere ulteriore terreno in classifica. Nicolò è entrato nel momento provvidenziale negli schieramenti di Allegri, prendendosi con la sua classe e qualità, il centrocampo della Juventus.
Contro il Crotone, nel febbraio 2021, sotto la guida di Pirlo, per il giovane mediano, è stato il battesimo in Serie A, dopo che aveva già esordito da titolare in prima squadra nella gara di Coppa Italia  a fine gennaio dello stesso anno.  Proprio dopo quella partita, Pirlo aveva ammesso che Fagioli avrebbe fatto parte in pianta stabile della prima squadra, salvo però trovare poca continuità.
Allora, nell’estate 2021, il prestito alla Cremonese, dove Fagioli ha impressionato in Serie B, concludendo la stagione con 5 gol, giocando con continuità ed è diventato l’uomo immagine della promozione dei lombardi in massima serie.
Segue un’estate 2022 molto frenetica, con tanti club sulle sue tracce, la stessa Cremonese, il Monza, desiderose di dare spazio e continuità al talento del giovane centrocampista. Alla fine, Fagioli è rimasto alla Juve, magari un po’ deluso all’inizio, sapendo di non trovare molto spazio, vista la ricca concorrenza, con i vari Pogba, Rabiot, Locatelli, McKennie, Paredes preso agli ultimi giorni di mercato e lo stesso Miretti, in pianta stabile in prima squadra.
Ma uno dopo l’altro, Allegri ha perso quasi tutti i suoi pezzi, in un mese di ottobre difficilissimo, con Pogba mai impiegato, se non in una amichevole ad agosto, Paredes molto male, e poi infortunatosi, e anche gli stessi Locatelli e McKennie hanno avuto tantissimi problemi. Eccolo quindi il momento, per Nicolò, di prendersi la Juve, di decidere che era il momento di dimostrare a tutti le sue qualità, come abbiamo visto a Lecce prima e con l’Inter dopo, con la sfida al PSG nel mezzo.
Classe 2001, 21 anni compiuti lo scorso 12 febbraio. Il nome di Nicolò Fagioli è sulla bocca degli addetti ai lavori da circa 4 anni, quando anche l’allora tecnico bianconero, Massimiliano Allegri, lo portò con la prima squadra in tournee negli Stati Uniti nell’estate 2018.

Allegri lo aveva mandato in campo contro il Bayern Monaco, a Philadelphia nell’estate 2018. Emre Can aveva chiesto il cambio. Il tecnico ha guardato in panchina, ha chiamato il classe 2001. 17 anni e mezzo all’epoca. Dentro a freddo, senza neanche il riscaldamento.

E Max aveva ragione, ma sarebbe stato il massimo se si fosse accorto di lui anche con l’organico a pieno regime. Senza parlare di “imbastardimento” come ha fatto non troppi giorni fa, in fondo Nicolò aveva solo bisogno di giocare e di qualcuno che si accorgesse delle sue qualità. Tempo qualche anno e Fagioli, juventino purosangue, è pronto a prendersi la sua Juve.  Il massimo, per un ragazzo nato e cresciuto a Piacenza, ma con la Juventus nel cuore sin da piccolo. Grazie al nonno e poi al papà, che lo ha educato al pallone. Fino a 10 anni ha giocato al Piacenza, poi è passato alla Cremonese. Da lì, nel 2015, la chiamata della Juventus. Lo voleva anche l’Inter, che gli aveva messo gli occhi addosso da qualche anno ma i colori del cuore non si rifiutano.

Fagioli nasce da trequartista, ma abile e duttile a spostarsi anche qualche metro più indietro, dotato di un piede educato e di una grande visione di gioco. Andrea Pirlo lo studiava da tempo, sin da quando avrebbe dovuto originariamente allenarlo con la Juventus Under 23, considerandolo il suo erede naturale.

E a pensare che nell’aprile del 2019, Nicolò è stato costretto a uno stop forzato, per operarsi a causa di un’aritmia cardiaca benigna. Cristiano Ronaldo lo ha aiutato molto nel momento in cui fu operato al cuore: “E’ stato molto importante per me, mi è stato vicino provando a farmi spiegare meglio le mie sensazioni allo staff medico“. Per fortuna tutto risolto, poi l’avventura nella Juventus under 23, dove due anni fa, ottenne la vittoria della Coppa Italia di Lega Pro con Pecchia in panchina.

Con Pirlo, nel 2021, i primi assaggi di prima squadra, poi la crescita esponenziale a Cremona in Serie B, con annessa promozione in Serie A, oggi la consacrazione. Nicolò Fagioli è finalmente l’uomo copertina di questa Juve, che si aggrappa alla nuova guardia per guardare avanti e osservare il futuro con maggiore serenità.

Foto: twitter Juventus